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Moby Dick, grande attesa per lo spettacolo di apertura in piazza del Luogo Pio

Martedì 1 Agosto 2023 — 16:04

Immagine principale tratta dal sito web https://www.livorno-effettovenezia.it/

Appuntamento per l'apertura di Effetto Venezia 2023 mercoledì 2 agosto alle 21,30 in piazza del Luogo Pio. Con un minuzioso lavoro di macchineria teatrale si compirà l’inaspettato. La nave diviene balena. Da tutrice a mostro. Quello che prima accoglieva ora terrorizza: lo scheletro dello scafo si ribalta e assume le forme del temibile leviatano. Finalmente i due nemici si troveranno faccia a faccia per lo scontro finale: Achab e la balena bianca

Il “Moby Dick” del Teatro dei Venti rappresenta forse l’allestimento più grande e complesso di una compagnia italiana, con più di 100 figuranti livornesi coinvolti. È ad esso che il direttore artistico, Marco Bruciati, ha deciso di demandare l’apertura di Effetto Venezia 2023 che si terrà alle 21.30 di mercoledì 2 agosto in Piazza del Luogo Pio (clicca sulla clip azzurra sopra al titolo per guardare il trailer dello spettacolo). Lo spettacolo è stato presentato in conferenza stampa da Adriano Tramonti di Fondazione Lem, Fabrizio Cremonini, Responsabile marketing operativo di Porta Medicea, Marco Bruciati, direttore artistico di Effetto Venezia 2023, Marco Buldrassi, responsabile teatro di strada per Effetto Venezia e Stefano Tè, regista della compagnia Teatro dei Venti. Lo spettacolo è sostenuto da Porta Medicea Srlla società interamente controllata dal gruppo IGD Spa che il prossimo 14 settembre inaugurerà le Officine Storiche di Porta a Mare. Grazie all’intervento di rigenerazione urbana realizzato da Porta Medicea Srl, le Officine storiche si presenteranno come un concept innovativo di water front, fortemente collegato alla realtà territoriale. Una nuova destinazione della città di Livorno. Porta Medicea ha deciso di investire nell’evento di “Moby Dick” in virtù della connessione ideologica che c’è tra una messinscena basata su un’enorme macchineria che costruisce sotto gli occhi dello spettatore la nave del Capitano Achab e il recupero dell’area delle Officine Storiche di quello che fu il Cantiere Navale Orlando, all’interno del quale furono costruite e varate centinaia di navi.

Afferma Adriano Tramonti: “Oggi possiamo dire che si celebra un vero e proprio impegno condiviso tra soggetti pubblici e privati per la promozione turistica della città. Si tratta di un riconoscimento all’attività che la Fondazione Lem realizza ormai da tre anni con dedizione e autorevolezza. Il sostegno al “Moby Dick” è il risultato di un matrimonio realizzato con un soggetto imprenditoriale che ha creduto nelle capacità della nostra struttura”.

“La fondazione LEM – osserva Fabrizio Cremonini – rappresenta per Porta Medicea un partner affidabile e concreto. La collaborazione è cominciata molto bene con la Notte bianca dello sport e ora siamo qui a sostenere uno spettacolo che costruisce una nave in scena, esattamente come succedeva all’interno delle officine storiche, coniugando bellezza, recupero storico e mare: aspetti coerenti con l’operazione che si coronerà il 14 settembre a Porta a mare”.

Sottolinea Marco Bruciati: “Nel solco della tradizione di Effetto Venezia tra gli anni Novanta e i Duemila, come direzione artistica volevamo tornare a presentare uno spettacolo di apertura importante. Con Marco Buldrassi abbiamo individuato quella che è una delle proposte di strada più belle circolanti oggi in Italia. Ci tengo a ringraziare tutti i partecipanti livornesi ai workshop che porteranno 100 figuranti in scena e il Museo della Città per la disponibilità degli spazi per la compagnia”.

Marco Buldrassi si sofferma sugli aspetti di collegamento tra lo spettacolo e il territorio: “Il Teatro dei venti è una compagnia da sempre interessata a reclutare figuranti per la scena iniziale dello spettacolo. Simbolicamente si tratta di un grosso valore aggiunto per l’evento, permettendo di creare un’apertura di Effetto Venezia condivisa con la cittadinanza: bambini, nonni, vogatori e vogatrici. I laboratori sono stati possibili anche grazie alla collaborazione degli Hangar creativi che hanno messo a disposizione i loro spazi”.

“Quando si accetta di rappresentare sul proprio territorio uno spettacolo come Moby Dick – sottolinea Stefano Tè – si sta facendo un atto di fede. Esattamente come lo è sempre assistere ad una messinscena teatrale. D’altronde, ogni volta, anche per noi si tratta di affidarci a dei figuranti vecchi e giovani con la speranza che il miracolo teatrale si compia. E, magicamente, alla fine tutto si incastra rendendo questo spettacolo unico ed irripetibile ogni volta”.

LO SPETTACOLO

Moby Dick porta in piazza la nave del capitano Achab e la sua ossessione per la Balena bianca, con una grande macchina teatrale e un cast di 20 artisti, tra attori, musicisti, acrobati e macchinisti teatrali. Il Teatro dei Venti con questo lavoro ha compiuto una ricerca artistica pluriennale negli spazi urbani, affrontando i temi di un classico della letteratura mondiale. Uno spettacolo con una macchina scenica teatrale particolarmente complessa e affascinante, riconosciuta nel 2019 dal prestigioso Premio UBU, come miglior allestimento scenico. L’ambientazione marinaresca ed epica del romanzo di Melville incontra il suono arcaico delle botti della tradizione di Macerata Campana, in un lavoro costituito dalla riflessione filosofica sull’ignoto, da una contaminazione tra linguaggi da occidente a oriente e dall’uso di una grande macchina teatrale, come in un grande cantiere navale. Come scrive Pavese nell’introduzione al romanzo con la sua traduzione, Moby Dick è “l’allegoria della spasmodica ricerca, della sete di conoscenza e di vendetta, del rapporto tra bene e male, della ferocia e forza devastante della natura e dell’uomo”.

NOTE DI REGIA

Venti marinai, venti uomini, venti anime percuotono grandi botti di legno, che rimbombano avide, in attesa del grasso di balena. L’aria si squarcia e vibra. Il ritmo scandisce il lavoro dell’equipaggio in un febbrile cantiere navale. Asse dopo asse, sagole, cime e palanchi, i marinai iniziano a costruire la nave. Scheletrica, irreale. È il nostro Pequod. Per tutto lo spettacolo si avvicendano lotte, fortunali improvvisi, allegre scorribande; emergono caratteri, affiorano storie. Su tutti pesa l’ombra di Achab e il suo oscuro desiderio di vendetta, l’incubo dei marinai. Con un minuzioso lavoro di macchineria teatrale si compirà l’inaspettato. La nave diviene balena. Da tutrice a mostro. Quello che prima accoglieva ora terrorizza: lo scheletro dello scafo si ribalta e assume le forme del temibile leviatano. Finalmente i due nemici si troveranno faccia a faccia per lo scontro finale: Achab e la balena bianca. L’uomo contro la natura, il prodigio, l’ignoto, il dio perduto, la paura che urla dall’abisso: Moby Dick. Premi e riconoscimenti: Premio Ubu 2019 Miglior allestimento scenico, Premio rete critica 2019 Miglior progettualità/organizzazione, Last seen 2019 Spettacolo dell’anno per la rivista Krapp’s Last Post.

MOBY DICK

Con: Alessio Boni, Oxana Casolari, Marco Cupellari, Ettore Chiummo, Giacomo Dominici, Federico Faggioni, Francesca Figini, Davide Filippi, Mara Lambriola, Giovanni Maia, Iona Petmezakis, Amalia Ruocco, Antonio Santangelo, Cesare Trebeschi, Davide Tubertini, Elisa Vignolo.

Assistente alla regia Francesco Cervellino.

Regia e ideazione generale

Stefano Tè

Adattamento drammaturgico

Giulio Sonno

Consulenza alla regia

Mario Barzaghi

Musiche composte da

Luca Cacciatore, Igino L. Caselgrandi e Domenico Pizzulo

Suonate dal vivo da

Matteo Pontegavelli, Domenico Pizzulo, Alex Ascione, Igino Luigi Caselgrandi

Costumi a cura di

Teatro dei Venti

disegno luci

Alessandro Pasqualini

Audio

Luigi Pascale.

Scenografia

Dino Serra

Progettazione e costruzione

Dino Serra e Massimo Zanelli.

Una produzione

Teatro dei Venti, co-prodotta da Klaipeda Sea Festival (Lituania), realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena, della Fondazione di Modena, con il contributo del Comune di Dolo (VE) in collaborazione con l’Associazione Echidna.

IL TRAILER

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