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Blitz antidroga: arresti e perquisizioni. Pusher spacciava in auto con la famiglia

Venerdì 20 Aprile 2018 — 08:05

Smantellata una banda dedita allo spaccio di sostanza stupefacente. Tra gli arrestati anche un commerciante della zona del Mercato e un pusher che riforniva i clienti viaggiando in auto con la famiglia

Si è conclusa stamattina, con l’esecuzione di arresti e 15 perquisizioni, eseguite su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, l’operazione della Squadra Mobile “Indipendenza 2 – Livorno città sicura”, coordinata dal sostituto procuratore Massimo Mannucci. Le indagini sono cominciate nel luglio del 2017 a seguito di uno stralcio dell’omonima operazione in carico presso la D.D.A. di Firenze, che si era conclusa un anno fa. In quell’occasione, la stessa Squadra Mobile livornese, aveva eseguito 9 misure cautelari personali con numerosi sequestri preventivi di immobili, esercizi commerciali, veicoli stradali e conti correnti bancari, grossi quantitativi di droga pesante (100 chili circa di eroina e intorno ai 10 kg. di cocaina) e ingenti somme di denaro a carico dei componenti di un’associazione per delinquere di origine albanese, dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, principalmente eroina, che operava a largo raggio qui, in altre cittadine toscane ed a Parma.
Questa volta, i poliziotti della Squadra Mobile livornese, hanno concentrato la loro attenzione investigativa su vari pusher cittadini al centro dello spaccio nelle piazze, provenienti da paesi lontani e diversi (Albania, Tunisia, Perù e Italia) ma uniti da un reciproco interesse, quello della vendita al dettaglio della droga all’interno delle città, soprattutto nei confronti di giovani. Con l’operazione conclusasi all’alba di venerdì 20 aprile si è puntato a disarticolare una rete di spacciatori, stabilmente radicata su questo territorio e su quello pisano, dove era  commercializzata illegalmente cocaina, eroina e marijuana.
Lo spaccio, nella maggior parte dei casi, era effettuato da albanesi, tunisini, peruviani ed italiani che si servivano reciprocamente, gli uni degli altri,  per guadagnare, grazie alla vendita della droga, circa 60 mila euro ogni due/tre settimane.
Come si legge dal comunicato della questura, diffuso in sede di conferenza stampa, erano piazza Garibaldi, piazza della Repubblica, piazza XX settembre, piazza Cavour, piazza Grande, piazza del Municipio ed il mercato ortofrutticolo di piazza Cavallotti le zone più battute dai pusher  coinvolti nell’operazione “bis”.
Questi i risultati dell’operazione conclusasi con 14 perquisizioni domiciliari effettuate tra Livorno, Pisa e Lamporecchio.
I nomi delle persone implicate  sono stati forniti dalla questura e dalla squadra mobile (così come le foto in pagina) durante la conferenza stampa tenutasi alle 11 di venerdì 20 aprile al termine delle operazioni di arresto e perquisizione. 

Due sono gli arresti in carcere odierni, Imed JobraneEjlli Emiljan, che si vanno a sommare a quelli già effettuati negli scorsi mesi all’interno della stessa operazione di Khaled Ben Aissa e Ahmed Mohamed.
Due gli arresti domiciliari conseguenza degli arresti in flagranza avvenuti durante l’intera operazione: Taoufik Rezgui e Sofienne Ben Belgacem.
Quattro gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria riguardanti: Ilaria Cantini, Sabrina Tavolacci, Ghatih Mohamed e Seifedine Ben Belgacelle.
Quattro le persone indagate: Mejri Khaled, Giovanna Diaz Carter, Fares Aiadi, Mekki Dhafferri.

Punto di contatto fra i diversi pusher livornesi e pisani, con un ruolo nevralgico nella gestione della struttura criminale, secondo quanto riporta la comunicazione ufficiale della questura è stato svolto da Emiljan Ejlli, albanese classe ’82 residente nell’hinterland pistoiese. E’ lui, secondo la questura, il fornitore diretto di tutti gli spacciatori coinvolti. Agiva indisturbato con il suo scooter, partendo dalla propria abitazione di Lamporecchio per recarsi direttamente nei diversi domicili degli spacciatori coinvolti sia a Livorno che a Pisa che a Tirrenia.
Altre volte, si muoveva in auto con tutta la famiglia, due bambini compresi, e sotto la loro copertura ha trasportato oltre un chilo di cocaina purissima. Nei suoi confronti l’arresto è scattato a seguito di un’intercettazione effettuata tramite “cimice” ambientale posta all’interno della sua auto.
Gli ordini avvenivano tramite telefono dove gli indagati parlavano in maniera criptata di “caffè o sigarette” da acquistare.
Fra i soggetti colpiti dalle misure, anche tre note conoscenze della città labronica: Ahmed Mohamed e Mejri Khaled noti in quanto già colpiti da provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Squadra Mobile di Livorno e rinviati a giudizio per i fatti che li hanno visti coinvolti nella rissa di piazza Cavour che tanto clamore aveva suscitato nello scorso agosto. Il terzo, invece, il tunisino Imed Jobrane  è conosciuto a donne ed anziani per il lavoro svolto insieme alla moglie (anche lei indagata nello stesso procedimento) di commerciante con un’attività in zona Mercato.

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