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Dall’arrivo al varco di via Gramsci al tampone. La ricostruzione di quelle ore. In quarantena domiciliare 12 persone

Mercoledì 4 Marzo 2020 — 19:27

Ricostruite le ore trascorse dall'arrivo del 55enne livornese alla porta carraia di via Gramsci dell'ospedale, il 2 marzo mattina, all'esito del test del tampone del 3 marzo sera. "Condizioni stabili"

Ricostruite in una conferenza stampa – convocata il 4 marzo dalla azienda sanitaria Toscana Nord Ovest, diretta Fb, dopo quella indetta sempre il 4 marzo dal sindaco – le ore trascorse dall’arrivo del 55enne livornese (sindaco e dottori hanno preferito non rendere noto l’impiego) alla porta carraia di via Gramsci dell’ospedale, il 2 marzo mattina, all’esito del test del tampone del 3 marzo sera. Presenti alla conferenza stampa il sindaco (che dopo la conferenza, nella foto, ha effettuato un sopralluogo al pronto soccorso), Luca Carneglia direttore dell’ospedale, Alessio Bertini, direttore del pronto soccorso, Spartaco Sani, direttore di Malattie Infettive, Paolo Roncucci, direttore della Rianimazione, Claudio Tofanari, responsabile igiene pubblica dell’Asl.

Il sindaco: “In quarantena domiciliare 12 persone”

Il contatto stretto – “Si intende il parlare a distanza inferiore a 2 metri per un quarto d’ora in mancanza di mascherina”.

La ricostruzione – “Il paziente non si sentiva bene già da circa una settimana prima del suo arrivo al pronto soccorso il 2 marzo e non migliorava a seguito di terapia cortisonica data dal medico curante. Il medico curante ha quindi contattato il pronto soccorso. La mattina del 2 marzo, alle 11 circa, il 55enne è arrivato in auto alla porta carraia di via Gramsci dove è stato fermato e dove gli è stato chiesto, per la prima volta, se avesse disturbi di tipo respiratori. L’uomo ha dichiarato di avere disturbi. Gli è stata quindi consegnata la mascherina chirurgica. Con la mascherina ha raggiunto il pronto soccorso dove è stato fermato al pre triage e nuovamente interrogato. Il 55enne ha confermato di avere disturbi respiratori. A questo punto con il gel e mascherina è stato portato nella stanza di isolamento del pronto soccorso seguendo un percorso dedicato. Qui è stato visitato dalla dottoressa e ha detto di non essere stato fuori Regione. Per noi non sussisteva il criterio epidemiologico. Il paziente è stato quindi dichiarato non sospetto ma è stato inviato nell’isola B del pronto soccorso separato dagli altri pazienti e con sotto alla mascherina chirurgica la venti-mask. E’ stato poi sottoposto alle visite specialistiche: radiografia, tac. A seguito del peggiorare del quadro clinico, nel giro di tre ore, è stato spostato nella stanza di isolamento della terapia intensiva dove si trova attualmente accudito dal personale con sistemi di protezione individuale. In virtù del rapido aggravamento è stato deciso di sottoporlo al test del tampone del coronavirus. Il test del tampone è stato effettuato la mattina del 3 marzo e la risposta è arrivata lo stesso giorno, in serata. Per una risposta ci vogliono alcune ore. Dal momento della risposta, positiva, c’è stata l’attivazione dell’unita di crisi”.

Criterio epidemiologico – “L’ospedale riteniamo di poter dire che ha risposto bene alla luce del quadro atipico dovuto alla iniziale mancanza del criterio epidemiologico. Il paziente è stato interrogato più volte e ha continuato a dire che non era stato fuori Livorno. Per noi quindi non sussisteva il criterio epidemiologico. Poi è venuto fuori che era stato a Bologna il 15 febbraio dove ha partecipato ad una gara di “boccine” e questo è stato determinante per poter dire che non c’era una circolazione sotterranea del coronavirus a Livorno. Dal 18, sempre di febbraio, non va al lavoro. Le sue condizioni? Sono critiche ma stabili. Aveva patologie pregresse”.

Tenda – “Sarebbe stato sbagliato fare il pre-triage con una tenda lontana dal pronto soccorso. La tenda infatti non è stata possibile installarla vicino al pronto soccorso poiché verrebbe fatta volare dalle eliche degli elicotteri che atterranno sulla elisuperficie presente proprio sopra al pronto soccorso”.

Padiglione 7 (ex Poliambulatorio): chiusi dal 5 marzo i servizi cup, prenotazioni e consultoriali – A partire da giovedì 5 marzo e fino a data da definire, in ottemperanza alle nuove disposizioni per il contenimento della diffusione del Coronavirus, al padiglione 7 (Ex Poliambulatorio) sono stati sospesi i servizi Cup, prelievi e le attività dei consultori familiari e giovani.
Restano attivi esclusivamente i prelievi per malati oncologici e pazienti diabetici prenotati attraverso gli specifici ambulatori e i controlli TAO e le curve glicemiche prenotate tramite CupTel.
L’accettazione dei prelievi sarà effettuata nei centri socio sanitari Salviano e Fiorentina nei seguenti orari:
– dalle 7.15 alle 11 accettazione prelievi ambulatoriali;
– dalle 11 alle 12 accettazione prelievi domiciliari;
– dalle 12 in poi attivazione sportello CUP e anagrafica.

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