“Distanziometro” e più potere ai sindaci: vita dura per le sale slot
Il provvedimento di mantenere distanze di minimo 500 metri dai luoghi sensibili diventerà vincolante anche per gli esercizi commerciali, compresi bar, tabacchi e ristoranti, che attualmente hanno già al loro interno le slot machine o le videolottery, ma che vorranno sostituirle o incrementarle di numero
Prosegue il lavoro dell’amministrazione comunale nel contrasto alla ludopatia, il disturbo del comportamento dovuto a una dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. Nel corso dell’ultima seduta la giunta ha infatti approvato il nuovo “Regolamento per la disciplina delle attività delle sale gioco e l’installazione e gestione degli apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro”.
“L’obiettivo di questa amministrazione è duplice – spiega l’assessore al Commercio, Paola Baldari – tutelare la salute dei nostri concittadini e promuovere forme di gioco responsabile. Per centrare entrambi gli obiettivi, il primo passo è quello di scoraggiare nuove aperture di sale slot e l’installazione di altre macchinette mangiasoldi”.
Il distanziometro per attività vecchie e nuove – Il nuovo regolamento disciplina in particolare i procedimenti amministrativi necessari ad aprire nuove sale gioco e dispone quali sono i requisiti strutturali e igienico sanitari che gli esercizi devono rispettare. Non sarà possibile, così come previsto anche dalla normativa regionale, aprire nuove attività a meno di 500 metri di distanza da una serie di luoghi sensibili (istituti scolastici di qualsiasi grado; luoghi di culto; centri socio-ricreativi e sportivi; strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale; Istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati).
Un distanziometro che, grazie a questo regolamento, diventerà vincolante anche per gli esercizi commerciali, compresi bar, tabacchi e ristoranti, che attualmente hanno già al loro interno le slot machine o le videolottery, ma che vorranno sostituirle o incrementarle di numero.
Le nuove attività non potranno avere una superficie inferiore ai 50 metri quadri e dovranno essere prive di barriere architettoniche.
Più poteri ai sindaci – La principale novità contenuta nel regolamento riguarda il rafforzamento dei poteri in capo al sindaco che potrà stabilire, adottando un’apposita ordinanza, sia l’orario di apertura dei nuovi locali, sia l’orario di funzionamento degli apparecchi per il gioco d’azzardo.
In qualità di responsabile sanitario sul territorio, in accordo con gli organi di vigilanza, potrà inoltre imporre ai locali un giorno di chiusura infrasettimanale, l’adozione di particolari limiti di età per i giocatori e la chiusura straordinaria in determinati giorni dell’anno.
Tutelare la salute e i risparmi – “Per metterci al riparo da ogni tipo di ricorso da parte degli imprenditori del settore – spiega Baldari – abbiamo preso spunto dal regolamento no slot delineato da Anci Toscana che ha superato la prova del Tar. Allo stesso tempo, proprio per evidenziare l’obiettivo principale di salvaguardare la salute dei cittadini di Livorno, l’amministrazione acquisirà periodicamente i dati in possesso dell’asl, relativi alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico sul territorio comunale”.
“I tempi sono ormai maturi per portare fino in fondo un’azione di contrasto seria contro queste forme di gioco d’azzardo legalizzato che, oltre a causare pesanti danni alla salute delle persone, riducono ogni anno sul lastrico decine di famiglie livornesi”, conclude l’assessore Paola Baldari.
Un provvedimento che dovrà ora passare dall’esame delle commissioni consiliari ed essere approvato in via definitiva dal Consiglio comunale.
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