Inaugurato l’altare maggiore della chiesa di San Ferdinando

di Roberto Olivato 

Dopo i lavori che sono iniziati a febbraio di quest’anno, l’altare maggiore della chiesa di San Ferdinando è tornato alla luce più bello che mai grazie ad un lungo e certosino restauro. L’intervento ha riguardato il restauro della scultura marmorea di Giovanni Baratta raffigurante la liberazione di due schiavi, carisma dei padri Trinitari che sin dai primi anni del 1700 sono presenti in San Ferdinando, conosciuta anche come chiesa della Crocetta in riferimento alla croce rossa e blu presente sul petto della bianca tonaca dei suoi frati. A raccontare le origini del Carisma Trinitario è stato padre Pedro Aliaga Asensio, Vicario Generale dell’Ordine, a cui è seguito l’intervento di monsignor Giusti che ha parlato dei lavori: “Questa stupenda chiesa settecentesca è tornata al suo antico splendore. Il restauro è stato finanziato interamente dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, cui la Soprintendenza di Pisa ha chiesto i fondi in previsione del 3° centenario della Chiesa, che ricorre quest’anno, ritenendo questa l’occasione migliore per presentare restaurata la più importante opera presente nella chiesa. Il Ministero ha assegnato il finanziamento alla Soprintendenza di Pisa, competente per territorio, che l’ha gestito secondo le procedure previste dalla normativa vigente.
Un restauro che permette a Livorno di offrire una nuova attrattiva turistica ai tanti croceristi che giungono in città”. La storia della chiesa e delle sue peripezie nel periodo bellico e post sono state illustrate dalla storica Loredana Brancaccio, direttore dei lavori, a cui è seguito l’intervento del dottor soprintendente Andrea Muzzi. Presenti il padre provinciale dei Trinitari, il questore Orazio D’Anna, l’assessore alla cultura, i cavalieri dell’Ordine Costantiniano e tanti fedeli. Al termine la benedizione dell’altare da parte del vescovo Simone Giusti.