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“Chiederemo gli autovelox per il lungomare”

Lunedì 24 Settembre 2018 — 13:52

Il sindaco deciso a dire "basta alle morti sulla strada. Scriveremo al Ministero". I familiari di Denise Fugi si faranno promotori per sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale

di Giacomo Niccolini

“E’ una strage silenziosa. Dobbiamo dire basta a queste morti di nostri ragazzi sulla strada. Per far questo, oltre che cercare di intervenire a livello culturale nelle giovani generazioni, è necessario provare a far qualcosa da un punto di vista strutturale, come richiedere al Ministero una revisione del codice della strada, o delle sperimentazioni in deroga come è stato fatto per gli attraversamenti pedonali cromatici, che ci consenta di installare gli autovelox fissi sul lungomare, dal Metamare al ponte Santa Trinita (clicca qui, in tema di viabilità,per la notizia sul semaforo di piazza Mazzini).
A parlare davanti ai media locali è il primo cittadino di Livorno, Filippo Nogarin, con a fianco (nella foto in pagina di Simone Lanari), i familiari di Denise, la 25enne che soltanto pochi giorni fa ha perso la vita all’altezza della curva dei Tre Ponti dopo uno scontro avvenuto mentre era a bordo del suo scooter con un’auto alle 3,45 del mattino. Saranno proprio loro ad essere i primi testimonial di una campagna per la sicurezza stradale che l’amministrazione comunale vorrà portare alla ribalta proprio partendo dai più giovani, dagli studenti delle elementari fino ai tanti adolescenti in odore di patente. “Ringrazio i signori Fugi – dice il sindaco Nogarin – la cui loro testimonianza nel dolore per noi livornesi deve rappresentare un gioiello. Con grande coraggio si trovano qui oggi con noi al fine di potersi fare portavoce nei confronti di tutti i ragazzi che si mettono alla guida dei loro scooter o delle loro auto ogni giorno e durante il weekend”.
“Gli amici di Denise hanno creato un fondo economico – spiega Stefano Fugi, padre di Denise – grazie al quale vorremmo dedicare, insieme al Comune, uno spazio verde cittadino dove creare degli eventi di sensibilizzazione alla sicurezza stradale in nome di Denise. Ma anche uno spot da poter far passare sui social e da proiettare agli studenti livornesi”.

Riccardo Pucciarelli (foto Simone Lanari)

Autovelox quindi e maggior attenzione alla guida lungo, specialmente, gli assi viari più “larghi” e dove solitamente si tende ad andare più veloce. “Non solo lungomare quindi – fa eco il comandate della polizia municipale Riccardo Pucciarelli – ma anche via Firenze, viale Boccaccio e viale Carducci. Anche qui sarebbe necessario poter richiedere l’installazione di autovelox fissi che al momento, sappiamo, non sono previsti nei centri abitati dal codice della strada”.
Il comandante Pucciarelli è poi passato ad enucleare, in questo senso, il numero degli incidenti rilevati dagli agenti nel periodo compreso dal 1° giugno al 15 settembre del 2018. “Sono 13 in tutto gli incidenti registrati– continua Pucciarelli – di cui due purtroppo mortali avvenuti nel nostro Comune (un terzo, in questo stesso periodo, relativo alla morte di Filippo Arpesani, si è verificato nel territorio del Comune di Collesalvetti ndr). Di questo numero totale, sette sono stati con omissione di soccorso, di cui per tre casi ancora non rintracciato l’autore. In un caso specifico dei tredici annotati in questi tre mesi, una persona alla guida è stata trovata positiva all’alcol test e in un altro caso, un’altra trovata in stato di alterazione dettata dall’assunzione di sostanze stupefacenti. Sei di questi incidenti, sul totale, hanno avuto esiti importanti da un punto di vista clinico con lesioni gravi o gravissime. Questi sono soltanto alcuni dati – conclude Pucciarelli – per ribadire come sia sempre troppo alto il numero di incidenti registrati nella nostra città. Ogni anno, lo ribadisco alla festa del Corpo, troppi incidenti. Nel periodo che va da giugno 2017 a giugno 2018 abbiamo registrato circa 1600 sinistri che per una città con la nostra morfologia, popolazione e conformazione rimangono sempre un numero fin troppo elevato. Bisogna agire da un punto di vista culturale, andando nelle scuole e intercettando gli studenti giovanissimi. La sanzione poi, non è che l’ultima soluzione”.

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