SaveMyBike, Ctt premia i cittadini ad “inquinamento zero”
Premiati i livornesi che hanno deciso di abbandonare i mezzi privati per sostituirli con i mezzi pubblici o biciclette. L'obiettivo di questa iniziativa è abbattere le emissioni e ridurre l'inquinamento
Sono cinque i cittadini virtuosi che sono stati premiati da Ctt Nord nell’ambito del progetto SaveMyBike per l’ecosostenibilità della mobilità urbana. Un progetto nato lo scorso anno e che ha coinvolto circa mille livornesi che tramite il sito (www.savemybike.eu) prima, e un’applicazione dopo, “Good_Go” si sono iscritti per assicurare la propria bicicletta dai furti ma anche per monitorizzare il tipo e la qualità degli spostamenti urbani. In questo contesto sono stati premiati con uno o due mesi di abbonamento gratuito per i bus cittadini proprio tramite uno speciale punteggio collezionato grazie al tipo di spostamenti effettuati lasciando nel garage sotto casa la propria macchina e grazie al tipo di mezzo utilizzato per viaggiare in città (bici, bus o anche una camminata).
Ad essere premiati sono stati Letizia Faleni (1 mese di abbonamento), Paolo Raddi (1 mese di abbonamento), Simone Salvini (1 mese di abbonamento), Caterina Baldanzi (2 mesi di abbonamento) e Stefano Iraci (2 mesi di abbonamento).
“SaveMyBike è un progetto di ricerca e sviluppo il cui fine è quello di promuovere il trasporto pubblico e tutti quei progetti che hanno come scopo quello di incentivare un uso più sostenibile dei mezzi di trasporto”. Sono queste le parole utilizzate da Andrea Zavanella, presidente CTT Nord, azienda di trasporti coinvolta all’interno di questo progetto di sostenibilità urbana. “Attraverso questa iniziativa, quindi, miglioreranno le condizioni dell’ecosistema – continua il numero uno di CTT Nord – in quanto saranno notevoli sia la riduzione di inquinamento che l’abbattimento di emissioni“.
Grazie all’utilizzo dell’applicazione “Good_Go” ogni utente può essere monitorato per i suoi spostamenti e accrescere allo stesso tempo il proprio punteggio in base al tragitto e alla modalità di trasporto utilizzata.
I cittadini saranno altamente motivati quindi ad andare a piedi, utilizzare la bicicletta o i mezzi di trasporto, piuttosto che utilizzare mezzi propri, grazie alla possibilità che hanno di poter vincere dei premi. Questi ultimi, ovviamente, saranno riservati solamente a coloro che hanno deciso di partecipare all’attività. Per farlo è necessario registrarsi sul sito di SaveMyByke (www.savemybike.eu).
“Questo progetto è stato attivato a Livorno nel settembre scorso e ancora oggi è attivo. inizialmente il numero dei partecipanti era stato limitato a 1000 iscritti, di cui circa 300 biciclette già installate. Di queste 300, 9 sono state rubate e tramite l’applicazione Good_Go, riservata ai dispositivi Android (presto anche per iOS), è stato possibile conoscere la localizzazione e le modalità di furto – spiega Massimiliano Petri, project manager del progetto SaveMyByke – La nostra volontà è quella di estendere il progetto all’intera città di Livorno e aprire l’iscrizione a tutti, non fermandoci alle 1000 persone iscritte”.
Per quanto riguarda il controllo, ad oggi sono presenti sette cittadini volontari che girovagano per la città con i lettori dei sensori installati sulle biciclette. Basta passare vicino a una bicicletta per capire se quella è stata rubata o meno. Per adesso tutti i sensori che sono stati installati, sono sistemati esternamente, ma presto verranno collocati anche all’interno del telaio, per far sì che siano totalmente invisibili e inamovibili, accrescendo così la sicurezza dei ciclisti.
“Abbiamo provato a coinvolgere sia gli ausiliari del traffico che i vigili urbani per la supervisione delle biciclette, ma non utilizzando alcun tipo di smartphone come modem di comunicazione, al contrario nostro, non è possibile potersi informare reciprocamente riguardo ai dati rilevati – spiega Petri e continua, poi, sulle efficienze del piano di lavoro – Altre funzionalità che potrebbe avere questo progetto riguardano il disincentivo al furto, che attraverso l’installazione di sensori bluetooth accoppiati ad accelerometri, in caso di dislocamento della bicicletta, suonano come un allarme. L’altra riguarda i sensori interni al telaio”. Grazie all’avanzamento del progetto dell’Ancma (Associazione Nazionale Cicli Motocicli e Accessori) ci sarà un registro nazionale che riunirà tutte le biciclette con i sistemi di marchiatura. Nel caso in cui la bicicletta viene rubata, ma rimane all’interno del territorio italiano, potrà essere ritrovata tramite la targa digitale, inserita nel telaio con dei sensori interni; sarà possibile così, informare i proprietari.
“La nostra idea era quella di chiedere un minimo di risorse all’amministrazione per mantenere in piedi il sistema-conclude il project manager Petri – ma nel caso in cui questo non fosse possibile, speriamo di poter collocare 2000 installazioni a un costo non superiore ai 20 euro ciascuna, così da sostenerci autonomamente”.
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