Toscana verso la fase 3. Prime 10 mascherine gratuite in edicola. Ecco dove
Ars Toscana “scatta la fotografia” sull’andamento della fase 2
E’ quasi passato un mese dalla riapertura del 4 maggio, quindici giorni da quella integrale del 18 maggio. Ars Toscana “scatta la fotografia” sull’andamento della fase 2. La situazione in Toscana è del tutto favorevole (dal 5 giugno le prime 10 mascherine gratuite in edicola: ecco dove): nell’ultima settimana sono emerse complessivamente 47 nuove diagnosi (nella mappa geografica le nuove diagnosi dell’ultima settimana rappresentate dai pallini blu): in media. 6,5 nuove diagnosi giornaliere. Ad oggi, tra operatori sanitari e popolazione generale, sono stati effettuati quasi 170.000 test sierologici (per approfondire https://bit.ly/2TOGfOy), più di quanti ne preveda la nuova indagine coordinata da Istat su di un campione di popolazione italiana che si è avviata 10 giorni fa. Nonostante non stia emergendo un numero considerevole di nuove diagnosi, il sistema dei laboratori continua ad assicurare la media di 3.000 tamponi ogni giorno. Gli stati clinici dei nuovi casi sono sempre più spesso asintomatici (quasi il 90% nell’ultima settimana). I casi sono quindi intercettati facilmente e tracciati in modo efficace i loro contatti. Bambini e giovani continuano a contrarre l’infezione assai poco frequentemente (per approfondire: https://bit.ly/2U1UvE3). Da oggi è stata riaperta in modo integrale la mobilità tra le regioni. I dati, in effetti, sono favorevoli per quasi tutte le regioni, anche secondo il sistema di monitoraggio voluto dal Ministero della salute e implementato da Istat. Se non consideriamo il dato del 25 maggio, in Toscana sono 58 i giorni in cui il numero dei ricoverati per Covid-19 nei reparti dedicati scende, sono ormai poco più di 25 le persone adesso ricoverate in terapia intensiva (erano circa 300 all’inizio di aprile). Ricordiamo inoltre che, oltre ai servizi dei Dipartimenti di Prevenzione, la Regione Toscana ha strutturato un servizio territoriale, le cosiddette Usca – Unità speciali di continuità assistenziale: grazie al sistema informativo unico regionale, predisposto dal Settore sanità digitale e innovazione (e illustrato in dettaglio nell’allegato all’ordinanza numero 34), è stato possibile dotare gli equipaggi, su tutto il territorio regionale, di uno smartphone con una app appositamente sviluppata, capace di raccogliere i parametri vitali dei pazienti a domicilio e di registrare in tempo reale tutte le prestazioni erogate. Questo servizio ha effettuato circa 75.000 prestazioni sul nostro territorio. I guariti sono quasi l’80% di tutta la casistica toscana che ha preso il virus. I tempi di guarigione da Covid sono un tema fondamentale. Le analisi condotte sui dati della Piattaforma dei casi toscani ci dicono che i tempi di guarigione sono molto più lunghi di quello che leggiamo in letteratura: la media è 35 giorni al di là degli stati clinici e può arrivare ai 41 giorni sui casi clinici gravi. Tempi così lunghi di guarigione devono prospettare studi maggiormente approfonditi sull’infettività dei casi asintomatici. Rispetto ai decessi, purtroppo al 2 giugno sono 1.053 le persone in Toscana la cui causa di morte è direttamente attribuibile a Covid-19. La numerosità media giornaliera si è abbassata nel corso delle settimane: 4 in media nell’ultima settimana, erano 25 alla fine di marzo. Oramai è molto chiaro come fattori legati all’età e alla comorbidità, oltre all’assenza di un trattamento efficace dedicato alla malattia, siano determinanti nel produrre l’esito più grave. Un recente studio Ars ha mostrato come l’eccesso di mortalità generale in Toscana è stato contenuto, 9.4% a marzo e 10.7% ad aprile, rispetto ai 5 anni precedenti e come negli ultimi 10 giorni di aprile la mortalità torni al di sotto di quell’attesa. “Al di là della numerosità dei casi, che potrà oscillare nei prossimi giorni grazie al maggiore movimento delle persone e alla totale riapertura avvenuta – conclude Fabio Voller coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Ars Toscana – tutti gli indicatori epidemiologici a nostra disposizione restituiscono una fotografica confortante rispetto alla diffusione dell’epidemia nella nostra regione. Ovviamente dobbiamo passare un messaggio di attenzione alla popolazione, soprattutto su elementi talvolta ancora presi poco in considerazione come il costante lavaggio della mani (oltre all’utilizzo della mascherina in ambienti chiusi). Ora che la mobilità è stata ripristinata in tutta la penisola, serve continuare a monitorare l’eventuale emergere di nuovi focolai e di nuovi casi gravi, eventuali “sentinelle”di una nuova recrudescenza dell’infezione”.
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