RiArtEco, il rifiuto diventa arte: la mostra
Ben 47 opere di altrettanti artisti in esposizione (ingresso gratuito) al primo piano della Biblioteca dei Bottini dell'Olio
Sbarca anche a Livorno la mostra itinerante, partita da Messina, “RiArtEco”: 47 opere di 47 artisti realizzate con materiali riciclati. Dopo aver fatto tappa a Roma (Ladispoli) e poi a Siena, la mostra è stata inaugurata venerdì 8 giugno a Livorno nei grandi spazi della Biblioteca dei Bottini dell’Olio (primo piano, ingresso gratuito). L’esposizione rimarrà aperta fino al 21 giugno, ad ingresso libero, con orario: dal lunedì al sabato (8.30-19.30); la domenica (10- 19). Dopo Livorno, RiArtEco si trasferirà a Genova (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare la fotogallery di Simone Lanari).
“E’ con grande soddisfazione che accogliamo negli spazi dei Bottini dell’Olio questa interessante esposizione di riciclo artistico – dichiara l’assessore alla cultura Francesco Belais – i cittadini potranno vedere che cosa può essere ricreato con materiali di scarto: opere di eco-design originali e creative che non solo risultano esteticamente belle, ma sono anche portatrici di valori sociali e sinonimo di rispetto per l’ambiente e di lotta all’abbandono indiscriminato dei rifiuti“.
“Una mostra che riveli quanto di più artistico può nascere dal riciclo dei materiali non può che essere gradita in questo momento in cui Livorno sta implementando la raccolta differenziata estendendo il porta a porta a tutto il territorio – aggiunge l’assessore all’ambiente Giuseppe Vece – Una mostra educativa che attraverso l’arte sensibilizza maggiormente i consumatori verso acquisti consapevoli”.
RiArtEco non è semplicemente una mostra di opere d’arte realizzate dal riciclo dei materiali, bensì è il segno dell’impegno costante di artisti, designer, curatori, rappresentanti delle istituzioni e semplici cittadini in difesa della nostra casa comune, la Madre Terra. Una filosofia di vita che accoglie quanto scartato dalla società post consumistica, ormai al collasso, per rigenerarlo e contribuire alla diffusione di un nuovo corso economico e sociale opposto alla ripetitività trasmissiva di modelli preordinati, al culto ossessivo per l’immagine artefatta, all’acquisto compulsivo di di prodotti di scarsa qualità ed inutili secondo le regole dell’obsolescenza programmata, perché le risorse a nostra disposizione sono in scadenza e noi naufraghiamo in un mare di rifiuti. Il movimento artistico e di idee RiArtEco lavora per contrastare il senso edonistico di questa liturgia degli sprechi che incarna i valori del degrado urbano e morale, agendo con la vitalità di nuove abilità creative sul rinnovamento dei processi produttivi grazie all’adozione delle cosiddette “best practice”.
L’arte seleziona e corregge la realtà imperfetta, diceva Goethe, e ogni artista per mezzo della propria visione poetica suggerisce una chiave di lettura alle umane contraddizioni, cosi noi giochiamo a contaminare la critica sociale, ironica e dissacrante di matrice dadaista con l’estetica Pop fino alle nuove forme espressive per trovare, nell’intreccio di geometrie significanti e diversi linguaggi comunicativi, soluzioni per l’utente da applicare nella realtà concreta. Le opere così espandendosi oltre la fisicità della tela, abitano lo spazio espositivo ed incontrano il visitatore per instaurare con lui un dialogo, raccontare la storia di una rinascita quella del rifiuto che “estratto dalla sua realtà limitata a conferirgli misura”, parafrasando nuovamente Goethe, riconquista la dignità nel gesto liberatorio e libertario dell’artista.
Per info: www.riarteco.it
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