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“I Guerrieri”, nuova squadra nel basket amatoriale. Intervista al presidente

Lunedì 23 Settembre 2019 — 07:40

Claudio Magnani, presidente della neonata società: "Ecco come nasce il progetto. Chi vuol giocare divertendosi venga a trovarci alla palestra“Lambruschini” ed al PalaCosmelli

Incontriamo oggi il signor Claudio Magnani presidente della neonata squadra “I Guerrieri Basket Livorno” che si iscriverà al campionato 2019-20 di basket amatoriale UISP.

Come nasce il progetto di costituire una nuova squadra amatoriale?
Da diversi anni un corposo nucleo di persone molto eterogeneo a livello anagrafico si ritrova il sabato mattina al PalaCosmelli per una partitella amatoriale. Durante l’ultima primavera è scoccata la scintilla di volersi cimentare in un contesto con un pizzico di agonismo in più, ci siamo guardati intorno, ci siamo organizzati ed ora siamo pronti ad esordire nel mondo del basket amatoriale.

Come si è strutturata la vostra società?
Si tratta veramente di un struttura semplice e snella dove io rivesto il ruolo di presidente ed allenatore, ci sono due atleti che fanno i vice e gli accompagnatori e poi vengono i giocatori. Con una formula quindi di autogestione che lascia inalterati i rapporti umani e di amicizia creatisi all’interno del gruppo. Volutamente non abbiamo e non costituiremo siti internet della squadra così come pagine sui social; questo non per avversità alle nuove forme di comunicazione ma esclusivamente per dedicare le nostre energie ed il nostro tempo ai contatti umani sia all’interno del gruppo sia con le persone che vorranno in un futuro unirsi a noi.

Mi parlava della composizione della squadra, chi ne fa parte e a chi vi rivolgete nel vostro progetto di crescita?
E’ una domanda a cui rispondo volentieri perché è il fulcro del nostro pensiero e del nostro progetto. La squadra ha giocatori con differenze anagrafiche rilevanti, andiamo dall’atleta poco più che ventenne all’over 40; all’interno ci sono padre e figlio, zio e nipote, gruppi di amici, compagni di precedenti squadre giovanili. Insomma, una molteplicità di manifestazioni di unione e passione per la pallacanestro importanti. Il nostro progetto è rivolto a tutti coloro che vogliono trovare uno spazio di attività sportiva competitiva magari fornendo un impegno temporale limitato ed accettabile rispetto agli impegni lavorativi e/o familiari. Ci rivolgiamo anche a tutti quei giocatori che per vari motivi non hanno più trovato spazio o stimoli nei campionati maggiori e che non intendono smettere per tenere viva la passione per il basket; vorremo anche essere un nuovo punto di riferimento per coloro che non riescono a trovare gli spazi fisici e le strutture per praticare il basket durante l’intera stagione in un panorama cittadino che vede una storica mancanza di strutture disponibili.

Ha parlato di strutture, quali sono quelle che utilizzerete?
Per lo spazio non competitivo confermiamo l’appuntamento del sabato mattina al PalaCosmelli dove possono trovare spazio tutte le tipologie di appassionati di pallacanestro ognuno con il proprio bagaglio tecnico e le proprie capacità atletiche creando un momento di condivisione col puro scopo del divertimento e con la fisiologica creazione di solidi rapporti umani. Per coloro che invece sono animati da un maggior spirito competitivo e da doti tecnico-atletiche che lo permettono, a partire da quest’anno nascono “I Guerrieri” che affronteranno la sfida del campionato amatoriale utilizzando la palestra “Lambruschini”. I due gruppi di per sé hanno caratteristiche, come dicevo, differenti ma sono entrambi uniti da una costante osmosi visto che parte del nucleo del sabato mattina è diventato ora parte integrante del progetto dei Guerrieri.

Per l’organizzazione di queste attività e la partecipazione ad un campionato amatoriale occorre ovviamente un impegno economico, come vi siete mossi su tale argomento?
Abbiamo volutamente scelto, visto l’attuale contesto economico, di non inseguire sponsor in quanto sarebbe stato complesso trovare sinergie per campionati minori come il nostro rischiando di non ottenere il coinvolgimento necessario da parte delle aziende. Il presidente ha scelto quindi di essere anche “sponsor” della squadra fornendo un proprio apporto personale; questo ci permette di fare anche delle proposte interessanti a coloro che fanno e faranno parte della squadra in quanto l’unico contributo economico richiesto è il pagamento della quota del campo di allenamento/gara. Questo è senza dubbio un punto di discontinuità ed una novità nell’attuale panorama amatoriale locale ed anche per le categorie superiori che sappiamo dover chiedere contributi a volte rilevanti economicamente ai giocatori stessi per finanziare le spese di partecipazione ai campionati. Il fatto di permettere alle persone di poter coltivare la propria passione per la pallacanestro sottraendo una cifra modesta al proprio budget personale e/o familiare è per la nostra società motivo di grande soddisfazione e parte integrante del progetto inclusivo e di espansione pluriennale che abbiamo in mente.

Dalle foto vediamo anche che c’è stata ricerca per quanto concerne le divise da gioco, anche in questo caso la vostra autogestione vi è stata utile?
Certamente, grazie ai contatti amichevoli di cui parlavamo prima ci è stata segnalata una azienda di livello primario che produce abbigliamento sportivo per il basket con cui abbiamo instaurato una collaborazione, al nostro interno abbiamo creato il logo e la conformazione delle divise, abbiamo definito i colori sociali ed oggi finalmente le possiamo indossare. Queste divise, la possibilità di avere una struttura stabile da poter definire la nostra “casa” ed i rapporti personali all’interno del gruppo sono attualmente e saranno nel futuro le caratteristiche ben definite dei Guerrieri. Volevo infine aggiungere che benché la squadra si iscriverà ad un campionato sì amatoriale, ma comunque dove la competizione sarà presente e dove le dinamiche di squadra assomigliano a quelle delle categorie maggiori, per quanto riguarda ruoli e gerarchie il nostro obiettivo è quello di permettere a tutti coloro che ne faranno parte di avere il proprio spazio, ciascuno portando le proprie doti e caratteristiche ma ciascuno prezioso al raggiungimento di un traguardo comune.

Salutandola, cosa intendete per “traguardo comune” e quali sono gli auspici per la nuova stagione?
Il traguardo comune è il rispetto verso tutti coloro che approcceremo ed affronteremo nel nostro percorso quali arbitri, avversari ed ufficiali di gara; nella coesione del gruppo che travalica l’aspetto sportivo creando amicizie e rapporti che vanno oltre il campo di gara, alla fiducia che ognuno all’interno della squadra deve avere per la struttura societaria che così tanti sforzi sta facendo e farà per garantirne lo sviluppo e la crescita. La voglia e la passione per il basket di tutti i protagonisti ci permetteranno di arrivare ai traguardi sportivi ma, prima di tutto, al motivo principale: mettersi una canottiera, un paio di scarpe, prendere un pallone e tirare a canestro divertendosi. Se le persone che ci leggono condividono questi semplici concetti sarà per noi un piacere unirsi a loro. Buon basket a tutti!

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