Bi.Emme Libertas-Rieti, le pagelle. Regge il “Patto Atlantico” della LL, male il pacchetto lunghi
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Per l'amor di Dio, Rieti sembra la Royal Caribbean al confronto del 4 e 20 amaranto ormeggiato al moletto d'Antignano e nonostante tutto la LL non subisce lo tsunami laziale reggendo botta. Tra i singoli bene gli americani Hooker e Banks e l'italo argentino Ariel Filloy
Per l’amor di Dio, Rieti sembra la Royal Caribbean al confronto del 4 e 20 amaranto ormeggiato al moletto d’Antignano e nonostante tutto la LL non subisce lo tsunami laziale reggendo botta, per lo meno nel punteggio finale che poteva essere una vera e propria imbarcata. Questo anche grazie al fatto che adesso per lo meno la Libertas è squadra. Squadra vera. Capace di stare in questo campionato. Rieti lascia il piede dall’acceleratore negli ultimi cinque minuti concedendo qualche spiraglio in più ai padroni di casa che come topini usciti dalla tana rosicchiano le gambe del tavolino per limare il passivo. Rieti è oggettivamente la miglior squadra vista al PalaMacchia, chiamala serata di grazia, tu chiamale se vuoi emozioni ma per battere questa Real Sebastiani ci voleva un coniglio da tirar fuori dal cilindro con tanto di ohhh del pubblico in sala. E invece niente maghi e trucchi. Solo basket. E a quello hanno saputo giocar meglio gli ospiti.
E ora le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per la squadra che ha il piacere e l’onore di giocare tra le mura amiche del PalaMacchia nel turno odierno.
Fantoni 5 – Spencer gigioneggia come vuole là sotto. Il capitano, che è arrivato fin qui dando tutto e più di tutto, ora è in debito di ossigeno e risorse. Sulla plancia c’è una spia rossa che si illumina sotto la parola energia. Nonostante tutto ci prova lo stesso. Ma la Sebastiani è il Real e la LL il Valladolid. Si fa quel che si può. Ma stanotte… che notte. Notte di lacrime e preghiere, cantava Antonello Venditti. Anche se non sono queste le partite da vincere le preghiere sono per una classifica che non sorride. Ma questa notte è ancora nostra. VENDITTIANO
Buca 5,5 – Passo indietro per Dorin. Soffre anche lui la fisicità e l’atletismo di Rieti e del suo pacchetto lunghi. La carta “Buca” sul panno verde non riesce a portare a casa l’intero piatto su cui Andreazza aveva riposto le sue fiches. Rieti continua a far male anche con lui in campo. RIEN VA PLUS
Italiano 4 – A.A.A. Cercasi, storie dal gran finale sperasi, cantava Gabbani in Occidentali’s Karma. Qui il gran finale non c’è ma non c’è neanche un gran inizio. C’è solo da sperare in un gran finale, che però, contro Rieti non arriva di certo. Nervoso in campo, soffre Piunti come lancia nel costato sul monte Golgota nel suo calvario personale facendolo diventare gigante sull’altare del PalaMacchia. Perde tre palloni e dalla lunga spara a salve con uno 0/3. Una delle peggiori gare offerte dal Nazza. PASSAGGIO A VUOTO
Banks 7 – El segna semper lu, cantavano i tifosi per Maurizio Ganz, bomber di Tolmezzo (Udine) che per circa vent’anni ha segnato gol su tutti i campi, in tutti i modi ed in ogni categoria. La LL può cantare lo stesso per il folletto nero di Memphis. Ancora una volta segna, in tutti i modi in tutti i luoghi e in tutti i laghi come direbbe Valerio Scanu. Gioca 40 minuti mai sazio, mai domo, mai stanco. Alla fine è il top scorer amaranto con 20 punti e ben 7 falli subiti. METTICI IL TOPPINO
Bargnesi 6,5 – Gioca solo 8 minuti e in questo frangente fa vedere buone cose specialmente in fase realizzativa con cinque punti consecutivi (una bomba e un gioco da 2) che riavvicinano gli amaranto a sole cinque lunghezze da Rieti. Poi Andreazza se ne scorda e si impolvera in panchina. MAMMA HO PERSO… BARGNESI
Filloy 7 – Fruga nella borsa e trova il corno della riscossa. Lo suona insieme a Bargnesi e la LL rimette nel mirino il Top Gun di Rieti. Poi però Maverick sfila via veloce alla velocità Mach 3 e Goose rimane a guardare. Ma Ariel Filloy da Cordoba ci prova. Ci prova con il suo 3/6 dalla lunga, con i suoi tre assist bo-bon al sapore di menta e cioccolata, con i suoi 4 rimbalzi che in tempo di carestia è pane dato al Forno delle Grucce di Manzoniana memoria. LA MANO ARMATA DELLA LL
Fratto 6 – Troppe imprecisioni in attacco con 2/7 dalla media e a volte con errori da mani sulla capa nuda. Ma ci prova. Anche quando tutto sembra perduto lui se la sente e mette una bomba che può provare a riaccendere la speranza. Ma si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. E il vento si chiama Rieti. E l’albero si spoglia presto. In 13 minuti di gioco però porta sudore e intensità. Guerreggia con ardore, spintona, battaglia e crea un’utile resistenza. FORT APACHE
Hooker 7 – Il patto Atlantico della Bi.Emme risponde presente. L’altra quota a stelle e strisce non delude. Il diavolo nero della Tasmania alla fine, un po’per caso e un po’ sul serio, si ritrova il miglior rimbalzista degli amaranto con 9 palloni che dal ferro finiscono in mano sua di cui 3 offensivi degli 8 totali della Libertas (contro i 17 offensivi avversari che hanno inciso e non poco). A parte la mera statistica che però come in vino… veritas ricalca una serata strana dove il rimbalzo spesso è andato lungo scavalcando il pacchetto dei centri e trovando la reattività dei piccoli, Quinton è in palla anche stasera. Cinque assist e e 14 punti con il 100% da 2. Vero motore della squadra. FUORIBORDO YAMAHA
Allinei 5,5 – Si accende con una bomba dopo 2 minuti di gioco. Poi si spegne. E Andreazza lo tiene praticamente tre quarti ad alzo zero con vista privilegiata da bordo campo. TOO LITTLE
Tozzi 5,5 – Anche lui rientra nella lista dei desaparecidos amaranto. Dieci minuti in campo, 2 punti. Troppo poco per lasciare un’impronta decisiva nel match. BENE MA NON BENISSIMO
Andreazza 5,5 – Dice di averle provate tutte. Però sceglie di tenere Italiano in campo, in evidente serata da plaid e popcorn, per 20 minuti e sceglie di tenere Bargnesi-Tozzi e Allinei a godersi la vista Tribuna Mare, (che per carità tutta colorata e amaranto è un bel vedere eh però…) per quasi tre quarti. Poi, per l’amor di Dio, Rieti è di un altro pianeta e noi sembriamo Neil Amstrong e Buzz Aldrin con quelle impacciate tute spaziali a confronto degli alieni laziali. La Libertas è il modulo lunare con tanto di alluminio e Houston che abbiamo un problema, Rieti è l’Enterprise di capitan Jean Luc Picard. Niente da dire. Non sono questi i match da vincere ma… PROVACI ANCORA SAM
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