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Grigliata sotto le stelle sul “diamante” amaranto

Venerdì 14 Giugno 2019 — 12:40

Circa duecento persone hanno partecipato alla cena sotto le stelle su diamante di via Sommati

di Giacomo Niccolini

Se lo costruisci, lui tornerà. La frase, per gli amanti del baseball, è sicuramente familiare. E’ “La Voce” che riecheggia in testa a Ray Kinsella nel mitico film interpretato da Kevin Costner passato alla storia in Italia con il titolo “L’uomo dei sogni”. Kinsella nel film costruisce un campo da baseball seguendo “la voce” e rischiando di buttar via la sua attività di coltivatore e di conseguenza di aprire un cestino e gettarci dentro la sua vita. E in un certo senso, metaforicamente parlando, con la scelta di seguire una “voce dentro”, di seguire il cuore, lascia fuori le consuetudini e i “limiti” e “costruisce” rapporti umani, passioni e legami che lo porteranno all’essenza della vita. Eccolo dunque quel “se lo costruisci lui tornerà”. Se costruisci la passione, il baseball tornerà ad animare gli animi dei tanti che lo amano o che lo hanno amato. Se costruisci passione la passione tornerà sugli spalti di via Sommati e di via Campania, sì anche sul piccolo “diamantino” del softball amaranto, attualmente in sofferenza.
E così, nella serata di giovedì 13 giugno, proprio come alla fine del film hollywoodiano, decine di macchine sono arrivate in via Sommati al richiamo dello star bene insieme in nome del baseball e del softball cittadino. Una grigliata sotto le stelle sul “diamante” da gioco animata dalle note delle Variazioni Acustiche, band di Montaione (Firenze) arrivata fin sulle coste tirreniche al richiamo di quella passione fatta di mazze e guantoni, terra rossa e sudore.
Sotto i riflettori hanno dunque varcato le soglie del campo ex giocatori, ex dirigenti, amici di una vita che hanno risposto “presente” alla cena per ritrovarsi e soprattutto per dare una mano al softball di serie A2 che sta facendo fatica a concludere la stagione. Circa duecento persone, assiepate a bordo campo, con in mano un hamburger e una birra e con la voglia di esserci per questo storico movimento creato 70 anni fa dall’icona del baseball livornese, Alfredo Sisi, padre fondatore del batti e corri labronico.
La forza della passione smuove le montagne. Giovedì sera qualcosa è stato costruito. E qualcosa è tornato. Chissà se John Kinsella, padre di quel mitico Ray (guardate assolutamente quel film se non lo avete fatto anche se non capite un’acca di baseball), adesso porterà gli altri fantomatici Sox a giocare sul Field of Dreams sbucando dal granturco immaginario di Banditella? Noi ci crediamo. Perché il baseball, e il softball, è anche magia. Come si fa a non essere romantici nel baseball?

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