La Libertas ritira la maglia numero 2 di Banks. Benvenuti: “È il trofeo della salvezza”
Ringraziamo per la foto Marcella Ferretti. Nella galleria le immagini di "santificazione" di Adrian Banks
Il presidente ha deciso, insieme al Cda, di ritirare la maglia numero 2, quella maglia che Sant'Adrian da Memphis ha indossato da ottobre fino a pochi giorni fa. Un gesto potente per una società sportiva dal quale non si torna indietro. Benvenuti: "Mai visto un giocatore simile qui a Livorno. Nessuno potrà più indossare il numero 2. La sua maglia sarà il simbolo di questa salvezza"
Nelle chat girano già le foto con il suo Santino. Con tanto di aureola in testa. Qualcuno, grazie all’AI gli ha già costruito una statua d’oro davanti al PalaMacchia o alla Terrazza Mascagni. Fatto sta che Adrian Banks verrà ricordato nella storia della doppia L come trascinatore indiscusso e protagonista assoluto di questa salvezza da film degli amaranto. E proprio per questo il presidente Marco Benvenuti ha deciso, insieme al Cda, di ritirare la maglia numero 2, quella maglia che Sant’Adrian da Memphis ha indossato da ottobre fino a pochi giorni fa. Un gesto potente per una società sportiva dal quale non si torna indietro.
“Gli abbiamo fatto una sorpresa – racconta il presidente Benvenuti raggiunto al telefono dalla redazione di QuiLivorno.it – Nella serata di giovedì 22 maggio eravamo a cena tutti insieme con staff, giocatori e relative famiglie. Noi abbiamo indossato una maglia celebrativa di color amaranto con la scritta bianca OnceAgain, ancora una volta. Poi abbiamo preso la sua maglia da gioco e l’abbiamo fatta firmare da tutti. Poi ho fatto un discorso dove ho ringraziato tutti, ho raccontato come ho vissuto i play-out e cosa sono stati per tutti noi, ho detto dove storicamente si piazzava questo play-out sottolineando che per me questa salvezza è anche meglio di una promozione. Poi ho parlato della performance di Banks. Io uno come Adrian, e sono ormai tanti anni ormai che guardo la pallacanestro, qui da noi non l’avevo mai visto. Alla fine ho preso un respiro e ho detto: alla luce di tutto ciò abbiamo deciso di ritirare la tua maglia e di farla diventare il trofeo di questa salvezza. Anche perché se esiste un trofeo della promozione per chi si salva non viene data nessuna coppa. Bene adesso la maglia di Banks rappresenta l’emblema di questa serie A2 difesa con i denti”.
E come ha reagito Banks?
“Non se aspettava proprio. Si è messo a piangere, si è commosso davvero”.
È stato un bel momento.
“Si devo dire di sì”.
E ora questa maglia dove andrà?
“Il numero 2 di Banks, oltre a non poter essere più indossata da nessuno in questa società, sarà esposta in Pera con tutti gli altri trofei”.
Si merita però un museo… magari al PalaMacchia…
“Non nego che il pensiero c’è. Chiaramente se avremo la gestione del PalaMacchia che verrà assegnata fra qualche mese, sarà una delle cose a cui penseremo senza dubbio. Un bel museo del basket cittadino dove poter esporre anche altre maglie che sono senza dubbio da ritirare nella storia della nostra società. Una fra tutti il 10 di Alessandro Fantozzi. Il museo o la galleria dei cimeli sarà una delle migliorie che vorrò apportare oltre a una bella sala e tribuna stampa nuova e dei bagni decenti anche e soprattutto per i disabili”.
Visto che siamo al telefono presidente. Ma Di Carlo… rimane?
“Gennaro è venuto da me oggi, abbiamo parlato un’ora, ci siamo salutati e ci ha detto cosa succede, succede no perché chiaramente ho ribadito che la scelta sull’allenatore non potrà essere mia ma dello staff. Abbiamo chi deve pensare a queste cose. Chiaramente ci sarà anche lui tra gli allenatori che valuteremo. Gli ho spiegato che processo adotteremo per cercare di decidere dell’allenatore futuro. Lui mi ha ringraziato sinceramente e mi ha detto qualunque cosa succeda comunque è stata una bellissima esperienza anche a livello umano. Si è molto legato a questa società e poi mi ha ringraziato per tutto quello che ho fatto dietro le quinte anche per tenere la squadra tranquilla, Mi ha detto che ho fatto un lavoro molto importante e che non era scontato. Di questo lo ringrazio ancora una volta”.
E cosa ha fatto per tenere la squadra tranquilla?
“Ad esempio non sono mai entrato nelle scelte tecniche e tattiche del coach. Non ho mai messo parola. Ognuno deve fare il suo lavoro. Noi avevamo massima fiducia in lui e ho lasciato che gestisse la cosa senza intromissioni. E lui questo lo ha apprezzato molto”.
Adesso presidente riparte per gli Usa…
“Sì domani (il 24 maggio, ndr) riparto per Houston. Ma non smetto mica di lavorare eh. Anche perché ho visto che il lavoro del presidente è un lavoro davvero totalizzante. Quindi lavorerò anche da laggiù e mi collegherò giornalmente con Livorno tramite call e telefono. Insomma c’è da iniziare a programmare la stagione 2025/26 e abbiamo già, ovviamente, iniziato”.
Quando tornerà da queste parti?
“Se tutto va bene spero di essere di nuovo qua fisicamente per ottobre, per l’inizio del campionato. E nel frattempo, testa bassa e lavorare”.
In tanto lo hanno definito un presidente da sogno, altri un sogno di presidente. Per il popolo libertassino, l’importante… è continuare a sognare.
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