L’Accademia della Scherma si scrolla il fango di dosso. “E’ il simbolo della rinascita post alluvione”
Jennyfer Cerrai e Marco Vannini hanno tagliato il nastro della palestra a distanza di un anno dalla terribile alluvione che mise in ginocchio anche la loro società sportiva
Ci ha provato oltre un metro di fango a soffocare i sogni. Ma non ci è riuscito. L’Accademia della Scherma di Jennyfer Cerrai e di suo marito Marco Vannini era appena sbarcata nel quartiere di Collinaia, in via Garzelli, da pochi giorni. Neanche una settimana: fioretti e maschere che brillavano, pedane che scricchiolavano di “nuovo” sotto le scarpe pronte a percorrere gloria, una struttura “tutta sua” dedicata solo alla scherma. Era l’inizio di un sogno dopo sette anni dalla fondazione passati alla ricerca di una “Terra Promessa” passata in un primo momento dall’ala est del PalaModigliani. Neanche il tempo di una “parata e risposta” che però ci pensò il cielo. Quello disgraziato, quello maledetto, quello che fece scendere giù tutta la rabbia riversata in torrenti e rii, fango e disperazione. Fu l’alluvione. Parola che a Livorno riecheggiava, per prossimità, solo quella fiorentina con i suoi “Angeli del Fango”. E non fummo da meno. Ci furono i “Bimbi Motosi”, ci fu la solidarietà, gli aiuti, i secchi che portarono via i detriti e le lacrime anche da quella palestra dell’Accademia che fu completamente devastata a neanche una settimana dalla sua apertura. Vannini non si diede per vinto e neanche nove giorni dopo riuscì a far lezione insieme ai suoi allievi. Da quei giorni di settembre dello scorso anno ne sono passate di “botte e risposte” di medaglie e di successi. Così sabato 13 ottobre Cerrai, presidente dell’Accademia della Scherma, e suo marito Vannini, responsabile tecnico della società schermistica, hanno deciso di tagliare ufficialmente il nastro alla presenza di autorità e istituzioni cittadine e non solo. “Dovevamo farlo un anno fa – ha detto il maestro di fioretto – Lo facciamo oggi cogliendo l’occasione di ringraziare tutti coloro i quali ci hanno permesso di non arrenderci e di rialzarci in men che non si dica”.
E’ stata quindi l’occasione per consegnare degli omaggi di stima e gratitudine a LegaCoop Toscana, Regione Toscana, Comune di Livorno, Coni e Federazione Italiana Scherma.
Significativa la testimonianza di Francesco Gazzetti, consigliere regionale del Partito Democratico, che sin dalle primissime ore dopo i gravi fatti accaduti si prodigò portando la sua solidarietà e facendo di persona un’ispezione sul posto per poi far tutto quello che era nelle sue possibilità per perorare la causa della “ricostruzione” in Regione Toscana.
Presente anche l’assessore allo sport Andrea Morini e il vice sindaco Stella Sorgente che ha ribadito come l’Accademia della Scherma sia un vero “simbolo di rinascita sportiva” da tenere in considerazione e da annoverare tra gli esempi di ripartenza post alluvione.
Sopraggiunto anche il presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso il quale ha invece ribadito l’importanza del ruolo dei genitori nello sport di oggi.
Uno special thanks poi è stato tributato all’Accademia dello Sport e al Centro Medico Salus Itinere. La prima è stata vicina alla società schermistica grazie ad una “lotteria di solidarietà”, il secondo donando un defibrillatore per la sala di scherma.
Non poteva mancare anche il delegato provinciale del Coni, Giovanni Giannone, che ha ricordato l’impegno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano anche grazie alla visita del presidente nazionale Giovanni Malagò, intervenuto a Livorno sul campo della catastrofe alluvionale, per constatare in prima persona i danni riportati dalle strutture sportive cittadine.
Le maschere sono tornate a brillare in fondo alla sala di via Garzelli, il fango è stato scrollato definitivamente via di dosso. Adesso c’è solo da sudare e impegnarsi tosto per far fiorire i giovani talenti e per vedere tante spalle incorniciate da altrettante belle medaglie… perché no… olimpiche.
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