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Libertas-Avellino, le pagelle. Buca, è dominio! Banks è il pistolero matto

Lunedì 3 Marzo 2025 — 00:25

La Libertas aveva bisogno di questa prestazione. Aveva bisogno di vincere come medicina più importante. Aveva bisogno di scacciare via l'intorpidimento e la delusione di una settimana amara. Aveva bisogno di uno schiaffo che la svegliasse dal letargo

di Giacomo Niccolini

Bava alla bocca, pubblico che trabocca, fiato sul collo, artigli di fuori e fame da… Lupi. I veri Lupi stasera sono vestiti d’amaranto e non di biancoverde. La Libertas aveva bisogno di questa prestazione. Aveva bisogno di vincere come medicina più importante. Aveva bisogno di scacciare via l’intorpidimento e la delusione di una settimana amara. Aveva bisogno di uno schiaffo che la svegliasse dal letargo. E lo ha trovato. Ha trovato l’orgoglio e la rabbia, una prestazione tutta “anima e core” ma anche tecnica e talento. L’ha trovata nel dominatore dell’area Dorin Buca che, partendo dal quintetto, ha fatto ancora il bello e il cattivo tempo là sotto dimostrando di essere un vero fattore. L’ha trovata nelle pistole fumanti di Adrian Banks, nei 10 assist di Hooker, nella cazzimma di Italiano che è tornato a graffiare e ad essere un fattore. Nella concretezza di Tommaso Fantoni, nella rinascita di Allinei. Insomma la Libertas torna ad essere squadra. Troppo presto per parlare di cura Di Carlo, per carità ha diretto soltanto un allenamento e mezzo, che a fine partita fa un’analisi molto lucida e senza fronzoli della situazione. Ma sicuramente un Oki Task contro la “perdina” è stato preso. Adesso c’è da guarire dall’influenza. E un altro termometro sarà sicuramente la prossima trasferta di Piacenza.

Italiano 7 – Annullo filatelico dell’americano Marcellus Earlington a cui si è contrapposto per tutta la partita con successo. Nazzareno, come il suo ben più famoso omonimo, risorge al terzo giorno secondo le scritture, dopo Cantù (definita da coach Di Carlo nel post gara la sua peggior prestazione in carriera). Prende il pallone e lo divora a colazione inzuppandolo nel latte amaranto lottando su ogni possesso. Si torna a vedere il gladiatore che, nella prima parte della stagione, ci aveva abituato a vedere. Dal siderale -6 di valutazione canturino del 26 febbraio,  ad una prestazione di livello specialmente in difesa. Nazza ha del chilometraggio in questo campionato, specifica il coach. E stasera lo mette in campo. Anche in attacco, a parte qualche sbavatura di troppo nelle medie, torna a mettere la firma sul quadro della vittoria sempre più dallo stile realista alla Edward Hopper e meno naif alla Rosseau. DIPINSE L’ANIMA SU TELA ANONIMA (cit. il Califfo)
Buca 8,5 – Sempre più un fattore. L’ago della bilancia. Di Carlo lo sa. E punta tutte le sue fiches sul 2 e 16 amaranto. All-in signore e signori. Rien va plus. Gira la ruota. In quintetto dal primo minuto. Tutto su quel pivot! E non si sbaglia. La sua presenza per gli avversari è spesso ingombrante là sotto. Con le manone fa ombra. Il coach lo paragona al Sabonis della serie A2. Chapeu. Tira giù 9 rimbalzi di cui 3 offensivi, impeccabile dai liberi con un 4/4 (cosa non da poco per un lungo come lui), impacchetta due stopponi e li serve caldi alla mensa del Wwf dove i lupi affamanti di Avellino si apprestano a sedere in una serata di magra assoluta. Si mette il copricapo indiano e danza davanti al falò della vittoria. BALLA… COI LUPI
Banks 8 – Torna a fumare la pistola nella sua fondina: 22 punti in 23 minuti giocati, una media di un punto al minuto (circa) per il pistolero tutto matto. Si gode l’ultima parte del match con il suo asciugamano sulla testa e le mani sulle ginocchia da bordo campo come uno sciamano in una notte di luna piena durante un rito per il solstizio. E stasera è la prima luna del nuovo inizio amaranto. Della rinascita. La vogliamo vedere così. Fa il pollice in su ai bimbi che lo chiamano dalla balaustra. Adrian ritrova il feeling con il canestro e con la sua gente in una partita-rinascita dal sapore maieutico. When you pull out the gun, I get crazy, scrive un tifoso sulla bacheca della società a fine gara. E come fai a non “uscire pazzo” quando Adrian prende la mira e spara? BUM BUM BANKS
Hooker 8 – Il vero motore di questa Libertas. Chiude il match con doppia doppia, 13 punti e 10 assist che sono oro che cola come la cascata di cioccolata nella fabbrica di Willy Wonka. Lui è Umpa Lumpa che si gode il viaggio all’interno del magnifico mondo Libertas, di questa fabbrica di emozioni che stasera ha confezionato gioie come nei migliori film dove dopo un “tutto storto” ci si aspetta la reazione improbabile. E lui ne è uno degli artefici. Da lacrime agli occhi e ciccia di gallina la sua voglia di lottare e recuperare palloni su palloni. Stasera era bene bene o male male. Gira la ruota, gira-la. Cento, cento, cento. E anche grazie Quinton la ruota si è fermata sulla prima opzione. IVO ZANICCHI
Allinei 7 – Fa parte, insieme a Buca, della novità introdotta da Di Carlo nel quintetto iniziale. Gregorio ritrova fiducia in se stesso spalmata in 24 minuti, minutaggio che torna ad essere importante sulle sue spalle e che lui ripaga con punti e carattere, corsa e concentrazione. Recupera due palloni, penetra, arresta e tira, ritrova la tripla e feeling con il campo e regala 3 assist. NON SI E’ MAI LONTANI ABBASTANZA PER RITROVARSI
Fantoni 7 – Il capitano si smezza l’area pitturata quasi al 50% con il giovane Dorin. Tommy ha fatto il Tommy, mettendo l’esperienza al servizio della squadra. Gli occhi della tigre sin dal riscaldamento di chi sa che non poteva e non doveva perdere. E se lui è il capitano il peso lo sente. Ma non lo dà a vedere. Tanto che là sotto alla fine ne strappa 8 e non vuole noie. Il pubblico, che non è scemo come dice coach Di Carlo, gli tributa un lungo applauso all’ultimo suo cambio in panchina. STAND UP PER IL CAPITANO
Tozzi 6 – Utilizzato per soli 10 minuti ha modo di mettere a segno due assist e partecipare alla festa della LL con tanto di invito e ceralacca. Si veste ammodino, si presenta al buttafuori e non sfigura nella girandola di rotazioni che imprime coach Di Carlo. PART OF US
Bargnesi 6,5 – Si rotola sul parquet per recuperare palloni in pieno stile lotta nel fango USA. Come un drahthaar alla ricerca del pennuto in un cespuglio di rovi si butta spavaldo e non molla l’osso. Nel calderone mette grinta. Mette minuti di qualità. Mette lucidità. Come nelle ricette della nonna. Che sono sempre le migliori. Q.B.
Fratto 6,5 – Solito grande immenso mastino difensivo. Si butta nella mischia, ringhia, e non si risparmia. Sulla vittoria c’è anche la firma del suo sudore. GATTUSO
Filloy 6 – Ha il merito di mettere la bomba che ricaccia nella selva oscura i lupi irpini che si erano rifatti sotto a -10 sul 37-27. L’italo argentino sventola la torcia infuocata e ai biancoverdi non rimane che ululare alla luna rintanandosi nei cespugli del PalaMacchia. Per il resto amministra senza problemi innescandosi nelle veloci rotazioni di palla impartite da coach Di Carlo. PASTORE DI LUPI
Pubblico Libertas voto… UN BOATO – Torna a far vibrare il cemento del PalaMacchia la buona vecchia torcida amaranto che sin dalla prima palla a due impone il suo boato a difesa dei suoi colori come a ribadire: stasera non si passa! Questa domenica ognuno era chiamato al suo posto di combattimento. E anche il pubblico ha risposto presente. IL RUGGITO DEL POPOLO AMARANTO
Di Carlo 7 – Un allenamento e mezzo per ghermirli, un allenamento e mezzo per svegliarli. Chiaro che in così poche ore non si può parlare di cura Di Carlo. Però si dimostra valida medicina. Per lo meno per la mente. Lavora, per quel che può, sull’atteggiamento. “Ho chiesto ai ragazzi di immaginarsi alle 20,15 con una vittoria in tasca. Una vittoria che fa bene a tutti e che mancava da fin troppo tempo. Prima di entrare ho chiesto questo ai miei giocatori”. In fase tattica mette Buca sin dal primo minuto. E anche questa si rivela scelta vincente. ON THE ROAD AGAIN

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