Libertas-Forlì, le pagelle. La LL trova la “Buca” delle orate, Banks regala gioie
Tutti intorno al tavolino con candele, finestre chiuse e mani che si toccano, il PalaMacchia invoca gli Spiriti della Promozione che tornano forti e fieri a fare il bello e cattivo tempo. Così ecco che davanti alla Madame Trelkovski di Dylandogghiana memoria appaiono chiari e fieri le immago di Tozzi, Bargnesi e quella di sontuoso e sempre più in crescita Dorin Buca
Una vittoria fondamentale. Per uscire dal pantano delle 4 sconfitte consecutive, per battere un colpo da dentro la cassa che qualcuno aveva già cucito addosso alla LL. Invece c’è un cuore che batte e batte forte. Tutti intorno al tavolino con candele, finestre chiuse e mani che si toccano, il PalaMacchia invoca gli Spiriti della Promozione che tornano forti e fieri a fare il bello e cattivo tempo. Così ecco che davanti alla Madame Trelkovski di Dylandogghiana memoria appaiono chiari e fieri le immago di Tozzi, Bargnesi e quella di sontuoso e sempre più in crescita Dorin Buca. Che da fantasmi si trasformano in solide realtà, come direbbe la pubblicità di Immobildream. Sono loro oggi che tengono a galla la Libertas e portano a casa il bottino.
Ma andiamo con ordine. So che state scalpitando. Vamos con le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it propone per la squadra che, nel turno odierno, ha il piacere e l’onore di calcare il parquet del PalaMacchia.
Andreazza 7 – Partiamo da lui. Dal nocchiero di questo vascello. Che come tutti quelli al timone sono i primi che vanno spesso sotto processo se il vento rompe le vele. Era forse la partita più difficile di questo girone di ritorno. Arrivava dopo un periodo di “4 NO” arrivati diretti e in faccia manco quelli al tavolo di X-Factor con una Mara Maionchi indispettita che… “no, mi dispiace ma non mi arrivi. Per me è no” (c’è chi ha letto con la voce di Mara e chi mente). In realtà oggi Andreazza si merita un bel “4 SI” in coro e con tanto di standing ovation. E vi dirò di più. Tiene a sedere un certo Hooker perché stasera ha la luna storta. “Un passaggio a vuoto”, dice in conferenza stampa a fine gara al riguardo del play a stelle e strisce.
E perdonateci, ma mica è semplice guardare in faccia lo straniero e dire: “No, tu oggi resti a sedere e gioca un certo Andrea Bargnesi da Fano al tuo posto”. E invece lo fa. Andrea Bargnesi risponde super presente. Hooker è uomo e giocatore intelligente. Ma Andreazza ha le palle per farlo. E stasera ci vogliono anche e soprattutto quelle. E qui, per l’appellativo finale, signore e signori, o (alzandoci in piedi alla Achille Lauro…) Senato… richiamiamo alla memoria un film cult del 1998 di Francesco Nuti (chapeau). Andreazza stasera è il… SIGNOR QUINDICIPALLE
Buca 8 + – Mvp di giornata senza se e senza ma. Mette a segno 14 punti con un 100% su azione (5/5 da 2) e 4/6 dai liberi. Sotto canestro è SpaceX pronto a decollare per Marte. Smanacca con le sue antenne che captano i segnali da Alpha Centauri. Tra un messaggio criptato e una meteora il pivottone nega la gioia agli Starship Trooper avversari con tre stopponi formato Toblerone da prendere incartare e scartare solo nei giorni di festa o nelle domenica quando ci si sente giù. A rimbalzo domina con 8 palloni catturarti. In una serata dove i rimbalzi sono in appannaggio degli ospiti lui tiene alta la randa della Luna Rossa Libertassina e imbocca il vento di poppa per una bolina vincente. TORBEN GRAEL
Banks 8 – Parte come un missile terra aria. Dieci punti nei primi dieci minuti di gioco con due triple di fila nell’arco di pochi secondi che mettono lo sprint agli amaranto nella prima frazione. Costante e continua spina nel fianco della difesa avversaria costringe Forlì a fermarlo con 8 falli e probabilmente qualche maledizione indù. Si vocifera che stessero costruendo anche una bambolina voodoo in panchina ospite ma avessero sbagliato perché gli avevano appiccicato i rasta non aggiornando la versione. Noi abbiamo Banks 2.0 che, a onor del vero è molto simile al Banks 1.0. Segna, fa canestro e fa impazzire gli avversari. Per facilitare le “mani nei capelli” che si perdevano nei dread ha deciso di rasarsi a zero. Così quando gli altri si disperano può imitarli meglio. 21 punti, 30 di valutazione, 8 assist. Come direbbe il giovane cantautore genovese Alfa… VABBE’ CIAO!
Tozzi 7 – Spiriti potenti noi vi invochiamo, vegliate su di noi che stanotte balliamo. Iniziava così la Sabba-Dance di Gabry Ponte nella famosa Danza delle Streghe. Ed è in questo rito collettivo di rinascita ed evocazione che il PalaMacchia tutto si fa stregone, un po’ sciamano, e invoca la rinascita di Luca Tozzi. Dalla cenere della serie B torna su come Dracula con la luna piena e inizia a succhiare il sangue degli avversari in un finale di gara vietato ai deboli di cuore dove è l’autore del break fondamentale di 5 punti che riporta la LL a distanza di sicurezza (64-55, ergo +9 al 34′) con un gioco da 2 e una bomba mortifera, in pieno stile Legolas al Fosso di Helm che con un solo dardo trafigge tre orchi, in poco più di un minuto. Ma Tozzi è anche qualità difensiva, visione di gioco e di squadra. Stasera Tozzi esce tra gli applausi del pubblico amaranto. Il SUO pubblico. IL RITORNO DEL RE
Hooker 5 – Avete presente quando gli pneumatici girano girano girano ma sotto c’è un bel pantano di fango? Quinton oggi non c’è. Cerca invano una tavola di legno da metter sotto le gomme lisce per uscire dalle sabbie mobili ma non c’è nessun Indiana Jones là fuori pronto a tirarlo su con una frusta. Forlì diventa il suo Tempio Maledetto dove I predatori dell’Arca Perduta non riescono a uscire. Il PalaMacchia diventa, stasera, il sui personale labirinto di Cnosso da cui fa fatica ad uscire MINOSSE
Fantoni 6 – Le persone all’età di 40 anni di solito, le domeniche pomeriggio d’inverno, giocano a Cluedo Junior con i propri figli, organizzano un ponce alle 5 dal Civili dopo le prime partite delle 15, guardano un cartone su Disney + con tanto di plaid e gatto che fa le fusa, vanno al cinema spendendo magari 32 euro di popcorn. Lui no. Perché Lui non è come tutti gli altri. Lui decide di partire nel quintetto titolare di una squadra di A2. Così, giusto per ribadire il concetto tra una persona qualunque e il fucking captain della Libertas. In una serata dove l’Enel spende tutti i suoi contatori per gettare luce sul gioiellino nascente di Dorin Buca, Tommy decide che può fare da gregario. Porta il suo mattone. Semina il parquet con il seme dell’esperienza. E la porta a casa. Sempre. Come canterebbe John Denver. Anche senza Cluedo o Disney +. COUNTRY ROAD, TAKE ME HOME.
Allinei 6 – Si spende tanto in difesa. Corre come un matto. Mette una bomba importante ad inizio terzo quarto quando respinge uno dei tanti momentanei assalti al Fort Apache amaranto portando la LL sul 42 a 35. Lui ci sta. Ci mette la faccia. Ci mette la testa. Ci mette il suo cuore (cit). PRESENTE
Bargnesi 7,5 – Ha l’autorità e la “presenza scenica” giusta per sostituire Hooker in un giorno no. Prende in mano il megafono e il ciack e grida forte: azione! Le macchine da presa amaranto seguono le sue direttive. Al film di stasera non mancano certo i “coccoloni” che più che un film d’amore sembra a volte un film thriller anche grazie alle comparse quelle con i fischietti in bocca che vorrebbero spesso e volentieri avere la parte dei protagonisti. Quando il gioco si fa duro Andrea da Fano si tinge la faccia di stelle e strisce. È lui stasera il nostro americano. Carica 5 assist nel fucile a ripetizione e gli spara come al laser game con la musica techno sotto, recupera palloni importanti e ribalta l’azione manco avesse la carta cambio giro di UNO. TI VOGLIAMO COSI’ TUM TUM TUM TUM TUM
Italiano 7– Ne mette 3/4 dalla lunga di cui una pesantissima che riporta la Libertas Livorno sul momentaneo +7 (51-44 al 27′) ricacciando gli spirit malvagi indietro. Stasera, geloso del “giocattolino” di Fantoni, decide di giocare a nascondino mettendosi la maschera anche lui rubandola al capitano. Ma alla fine si riconosce benissimo lo stesso. Il suo marchio di fabbrica è la sua grinta diventata ormai proverbiale. “E sai ‘osa… ci devi avè la grinta di Italiano”, dicono spesso ormai in piazza Cavallotti quando un giovane prova paura davanti a delle piccole cose. E come Jim Carrey nel famoso film diventa… scintillante! THE MASK
Filloy 5 – Poco. Troppo poco. Uno su sette dall’arco è davvero pochino pochino. Oggi il mirino del Gaucho era appannato. Non trova la traiettoria giusta per mettere a registro la sua abilità migliore: il tiro dalla lunga. Stasera per la troppa nebbia il Boing 747 Italo-Argentino è costretto a non atterrare sulla pista del PalaMacchia. Decide di farsi un giretto. Lo aspettiamo mercoledì sulla pista di Orzinuovi. C’è da prendere il volo. ALLACCIAMOCI LE CINTURE
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