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Chievo-Livorno 0-1, Ferrari spezza il digiuno di vittorie

Sabato 29 Febbraio 2020 — 20:10

Torna al successo la squadra di Breda grazie alla rete dell'argentino nel secondo tempo, sono i primi tre punti in campionato lontano dal Picchi

di Simone Panizzi

Con il Livorno niente sarà mai banale. In quella che si sta rivelando come una stagione tra le più complicate degli ultimi anni, gli amaranto centrano il primo successo esterno ai danni del Chievo, squadra in lotta per la promozione diretta e mai battuta nei precedenti incontri (tra i quali quello storico alla presenza dell’allora presidente Ciampi).
Il tutto nel contesto di un Bentegodi vuoto, dopo la decisione della Lega di disputare l’incontro a porte chiuse per l’emergenza Coronavirus.
Tre punti che classifica alla mano servono a poco, dato che il Livorno rimane ancora ultimo e ben distante dai playout, ma che dona almeno dignità a una squadra che ultimamente aveva raccolto solo magre figure, soprattutto in trasferta.
Passando alla cronaca, Breda sceglie un logico 3-4-3, mettendo i giocatori nel loro ruolo naturale e affidandosi al tridente Marsura-Marras-Ferrari. La gara si gioca al piccolo trotto, specie nei primi 45′, in cui le squadre sfiorano una volta a testa il vantaggio, prima con Meggiorini, poi con Ferrari a fine tempo.
È proprio il centravanti argentino, arrivato a gennaio dal Bari, a segnare al 57′ il gol che deciderà l’incontro, appoggiando nella porta sguarnita un assist perfetto di Marras. Menzione anche per Plizzari, che pochi istanti prima della rete aveva salvato la porta amaranto con una prodezza su Djordjevic, e per Awua, a tratti straripante in mezzo al campo.
Il finale, complici anche i molti cambi e un Livorno attento in fase difensiva, fila via liscio fino al triplice fischio di Amabile che spezza un incantesimo che durava dal 2 novembre 2019, data dell’ultimo successo di Luci e compagni contro la Juve Stabia.

IL TABELLINO

CHIEVO VERONA: Semper, Frey, Leverbe, Cesar, Renzetti, Segre, Obi (61′ Vignato), Garritano (4′ Esposito), Giaccherini (77′ Morsay), Meggiorini, Djordjevic. A disposizione: Nardi, Pavoni, Rigione, Dickmann, Cotali, Vaisanen, Karamoko, Zuelli, Grubac. All. Marcolini.
LIVORNO: Plizzari, Boben, Di Gennaro, Bogdan, Del Prato, Awua, Luci, Porcino, Marras (71′ Trovato), Ferrari (77′ Simovic), Marsura (66′ Murilo). A disposizione: Ricci, Zima, Marie Sainte, Rizzo, Morelli, Morganella, Mazzeo, Viviani, Seck. All. Breda.
Arbitro: Amabile di Vicenza (assistenti Mokhtarl e Zingarelli, quarto uomo De Santis)
Reti: 57′ Ferrari
Note: ammoniti Meggiorini (C), Ferrari (L), Awua (L), Marras (L), Luci (L); calci d’angolo 6-3; recupero 2’+4′.

di Simone Panizzi

Plizzari 7: una parata per tempo, ma sempre decisiva. Soprattutto perché da quella su Djordjevic nasce il gol vittoria.
Boben 6,5: sempre attaccato come colla all’avversario, lascia pochissimo spazio agli attaccanti.
Di Gennaro 6: perde Meggiorini una volta, ma c’è Plizzari. Unico errore in una partita che all’andata lo aveva visto tra i protagonisti in negativo.
Bogdan 6,5: anche lui si dimentica di Djordjevic nella miglior occasione clivense, ma per il resto è insuperabile di testa e di piede.
Del Prato 6: Renzetti spinge come un matto dal suo lato, lui tiene botta seppur senza attaccare troppo lo spazio.
Awua 7: piacevole sorpresa di serata, tampona davanti alla difesa, gioca spesso a testa alta e non ha paura di prendere iniziative.
Luci 6,5: sfrutta bene lo spazio che gli viene lasciato in mediana, sfruttando il dinamismo di Awua al suo fianco.
Porcino 6: l’impressione è che giocando a tutta fascia sia meno preoccupato di dover difendere e giochi con la mente più sgombra.
Marras 6,5: non una delle sue migliori partite, ma trova un assist geniale resistendo alla tentazione di calciare (71′ Trovato 5,5: non entra benissimo, sfrutta male alcune possibili ripartenze).
Ferrari 7: crea spazi, fa salire la squadra e trova anche modo di far gol dopo averne sfiorato un altro nel primo tempo (77′ Simovic sv).
Marsura 5,5: la ruggine nei muscoli si fa sentire, ma anche lui ci mette del suo preferendo la giocata individuale anziché la manovra collettiva (66′ Murilo 6: si vede più in fase di ripiegamento che in quella offensiva).
All. Breda 6,5: rinuncia a soluzioni cervellotiche e schiera la miglior formazione possibile, venendo ripagato da una prestazione caparbia e da tre punti che mancavano da ormai troppo tempo.

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