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Livorno, arriva il primo acquisto. E stasera (ore 20.45) si riparte: trasferta a Lucca

Lunedì 22 Gennaio 2018 — 07:45

Mister Sottil ha le idee chiare, vuole vedere un Livorno che gioca a testa bassa, senza pensieri. Indisponibile Maiorino per infortunio, Baumgartner dall'inizio? Intanto arriva il primo acquisto: Kabashi

di Redazione

Si torna in campo. Dopo la sosta, stasera lunedì 22 gennaio alle 20.45, è tempo di Lucchese-Livorno. Una partita che arriva nel pieno del calciomercato, ufficiale l’arrivo di Kabashi e si vocifera anche di un giovane terzino il cui nome dovrebbe essere svelato già nei primi giorni della settimana. Il tecnico Sottil è apparso carico come sempre e speranzoso che questi giorni di mercato giungano al più presto al termine come ha dichiarato in conferenza stampa: “Per fortuna mancano quindici giorni così non ne parliamo più di questo mercato”. Così come ha ribadito la sua contrarietà alle soste e al fatto che sono capaci di spezzare i trend positivi di una squadra. Mancherà all’appello Maiorino per infortunio e Borghese alle prese con una sciatalgia.

Primo rinforzo in arrivo, Kabashi. Un ragazzo che dicono sia non semplice caratterialmente. E’ così?
“E’ un giocatore classe 94′. Secondo me e secondo noi può ricoprire più ruoli in mezzo. Mediano, mezzala, trequartista. E’ un ragazzo che magari sì, nel suo percorso può aver avuto qualche atteggiamento da adolescente, lui ne è consapevole ma viene con sei mesi di contratto e viene a mettersi in discussione. Ci ha fatto capire che desidera venire a Livorno e dare il suo contributo senza guardare l’aspetto dei soldi o del numero degli anni di contratto. Siamo convinti che abbia dei mezzi importanti per il centrocampo”.

Come ha visto i suoi ragazzi al rientro dalle “vacanze” sia a livello fisico che mentale?
“Stanno bene. Nella parte centrale della sosta abbiamo lavorato sulla forza e la resistenza e a livello muscolare, senza fare però dei carichi eccessivi. Si sono presentati bene, sono concentrati e consapevoli che cominciamo un vero e proprio nuovo campionato e molto più difficile. Ci aspetta un mini torneo di quattro partite prima di una nuova sosta. Una partita dura, tosta e maschia, contro una squadra che sa giocare bene, con una propria identità. Poi è normale che c’è l’aspetto per me più fondamentale che è l’approccio a livello mentale. Dobbiamo subito ricominciare ad essere operai, squadra, cattivi a livello agonistico, il Livorno che abbiamo sempre visto. Contro la Lucchese serve una prestazione di grande umiltà e di sacrificio. Ce ne sarà bisogno”.

L’infortunio di Maiorino, arriva in un uno dei momenti migliori della stagione…
“Mi dispiace molto per Pasquale. E’ un giocatore che in quel ruolo è insostituibile. Era in un momento di grande condizione psicofisica e di affinità con Vantaggiato. Speriamo che non sia un infortunio che lo terrà troppo lontano dal campo. Abbiamo varie soluzioni per coprire questa mancanza. Baumgartner è sicuramente il sostituto ideale di Maiorino”.

Questo infortunio potrebbe cambiare i piani di mercato?
“I nostri programmi di mercato sono sempre stati chiari e lo sono ancora oggi. Intanto sono andati via Hadziosmanovic e Ponce e dovranno essere sostituiti. E’ chiaro che l’infortunio di Maiorino porterà a delle riflessioni che abbiamo già fatto e quindi sappiamo quali sono i nostri obiettivi e cosa dobbiamo fare e lo faremo e anche tenendo conto di questo stop del giocatore. Ripeto però che abbiamo le soluzioni o nel caso valuteremo per eventuali interventi”.

Contro la Lucchese una partita non facile. Giusto?
“Troveremo uno stadio gremito, ne siamo consapevoli. Come siamo consapevoli che come sempre ci saranno anche i nostri tifosi e di questo ne sono contento. Quelli che devono spingere per forza di cose, siamo noi, noi che determiniamo e condizioniamo le prestazioni e i risultati. Dobbiamo farci trovare pronti, in grande spolvero come si dice. Con la cattiveria di una squadra che deve pensare come se domani iniziasse il campionato e si trovasse a zero punti”.

Una Lucchese che si è rafforzata…
“Ho visto che hanno preso un attaccante di movimento e Bartoncini che è un difensore. Da quello che leggo non dovrebbero giocare. Dobbiamo comunque stare molto attenti a questa squadra, molto molto concertati sulle distanze e sul non sottoporci ai contropiedi, colpire invece come sappiamo fare e dove loro possono andare in difficoltà”.

Come si sente Mister Sottil? E le voci che vogliono il Livorno vincitore del campionato?
“La vivo molto male. Vado completamente dalla parte opposta, non le voglio sentire. Purtroppo giri per la strada e incontri persone e anche mia moglie mi dice sempre datti un contegno che sei sempre lì che fai gesti scaramantici. Non vedo l’ora che si inizi a giocare e non mi interessa di altro. Vi ho sempre detto che non sopporto le soste, come tanti allenatori non le sopportano. In qualche maniera rompono un trend e una continuità non solo fisica ma mentale. E’ lunga la strada, è lunga”.

Però il Livorno è anche consapevole della sua forza.
“Vorrei sempre star là davanti e l’ho sempre detto e dobbiamo continuare a stare lì. Noi siamo consapevoli dei nostri mezzi. Sappiamo sempre quello che possiamo fare, questo è nel nostro Dna. Abbiamo sempre giocato partite per vincerle, senza mai gestirle. E’ sempre stato così e sempre sarà così fino alla fine del campionato. Però non deve passare il messaggio è che i giochi sono chiusi. Io lo so e l’ho sempre saputo anche all’inizio quando nessuno parlava di noi. Lo sanno anche i ragazzi. Questa è stata una molla che ci ha fatto maggiormente motivare, calcisticamente parlando. Non ci considerava nessuno, è la verità”.

Murilo, come ha visto il giocatore. La tempesta è passata?
“Qualche residuo lo vedo ancora. Ne ho parlato anche con lui. Quello che percepisco, e lui lo sa benissimo, perché non ho niente da nascondere, mi sembra ancora distratto forse da voci o sirene di mercato. Lui sa che lo stimo, come lo stimano i suoi compagni, come la società stessa. E’ un giocatore importante. Nel calcio però non conta solo il gesto tecnico o le caratteristiche ma conta anche la testa, come mi alleno, la mia disponibilità verso i compagni. Nel mettermi a disposizione come vuole il mister e non come voglio io. Se impara a appoggiare e a correre senza il pallone diventa impossibile da marcare. Stai a lui elaborare e guardarsi e migliorare su questo punto, che lo porterebbe a un forte salto di qualità”.

 

 

 

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