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Livorno-Cuneo 0-1. Ancora una sconfitta. Sottil: “In molti non possono giocare”

Sabato 3 Marzo 2018 — 06:41

Il tecnico a fine partita si è assunto le proprie responsabilità per il momento negativo ma non ha risparmiato dalle critiche alcuni dei suoi giocatori

Doveva essere la partita del riscatto, quella che ti avrebbe permesso di riprendere il primo posto in classifica con la conseguente dimostrazione che il periodo negativo è alle spalle (come di consueto la fotogallery la potete trovare cliccando sul link in fondo all’articolo). Invece è stato il match che ha sancito come questo Livorno non riesca ad uscire dalla crisi nella quale è piombato (LA CLASSIFICA). La terza sconfitta consecutiva casalinga è solo la punta dell’iceberg dei problemi che stanno affliggendo la squadra: gioco, personalità e condizione fisica sono ai minimi storici. Al momento la squadra brillante e spavalda del girone di andata è soltanto un ricordo. A farne le spese potrebbe essere Sottil. Idolatrato da tutti per la prima parte di stagione, finito sul banco degli imputati dopo due punti in cinque partite. Spinelli non è il tipo che ragiona molto e in settimana potrebbe esserci un clamoroso ribaltone.

Nel primo tempo a condizionare la partita sono state proprio le scelte dell’allenatore che ha riproposto per l’ennesima volta un 4-2-3-1 che non aveva né capo né coda. A centrocampo infatti ecco rispuntare Giandonato dopo mesi di naftalina. L’ex Juve è parso fin da subito in difficoltà in una zona mediana composta da soltanto due effettivi. Dietro le punte Kabashi (Manconi in panchina per più di un tempo e mezzo) non è mai riuscito a trovare il giusto guizzo con il risultato che davanti Vantaggiato era più solo di un’oasi nel deserto. Di questo ne ha approfittato il Cuneo che prima ha preso un palo con Zamparo poi è passata in vantaggio con un calcio di punizione di Schiavi. E il Livorno? Non pervenuto, così come per tutta la partita.

Nella ripresa Sottil ha stravolto la squadra inserendo in un colpo solo Borghese, Valini e Montini passando al 3-4-1-2. Il cambio di modulo però non ha dato i risultati sperati, anzi. Il Cuneo ha gestito la partita senza problemi con il suo portiere che non si è dovuto sporcare mai i guantoni. Anche i successivi inserimenti di Manconi e Perez sono stati del tutto vani. Neanche il rosso a Dell’Agnello ha dato quella spinta che serviva anche perché dopo poco Luci gli ha fatto compagnia negli spogliatoi per un brutto fallo di frustrazione. Al triplice fischio copiosi fischi da parte dei sostenitori con Sottil che si è diretto nello spogliatoio ancora prima della squadra. Si preannuncia una settimana di passione.

Il tabellino

Livorno: Mazzoni, Pedrelli (45′ Borghese), Gonnelli, Gasbarro, Franco (75′ Perez), Luci, Giandonato (45′ Valiani), Kabashi (68′ Manconi), Murilo, Doumbia (45′ Montini), Vantaggiato. A disp: Pulidori, Morelli, Pirrello, Perico, Baumgartner, Bruno, Gemmi. All. Sottil
Cuneo: Stancampiano, Di Filippo, Zigrossi, Conrotto, Zappella (72′ Boni), Gerbaudo, Schiavi, Rosso, Sarzi, Zamparo, Dell’Agnello. A disp: Moschin, Baschirotto, Bruschi, Cristini, Galuppini, Secondo, Testoni, Maresca, Testa, Pelini. All. Viali
Arbitro: Robilotta di Sala Consilina
Rete: 20′ Schiavi
Note: angoli 5-4 per il Livorno, ammoniti Franco, Schiavi, Murilo, espulsi Dell’Agnello al 78′ e Luci all’86’, recupero 2′ + 4′

Mazzoni 6: può solo guardar entrare la punizione di Schiavi, per il resto lavora più con i piedi che con le mani.

Pedrelli 5,5: appesantito, non ha la brillantezza precedente all’infortunio (46’ Borghese 6: oltre a giocare bene dietro, premiamo l’attaccamento dimostrato alla maglia. Chiude da centravanti).

Gonnelli 5: due dormite nel primo tempo rischiano di costare carissime, su una Zamparo prende il palo. Insicuro.

Gasbarro 5,5: meglio del collega al centro, seppur senza strafare. Anzi, sbaglia forse qualche rilancio di troppo.

Franco 5,5: finché ha benzina spinge, ma ha il motore ingolfato e sbatte spesso sui raddoppi dei difensori del Cuneo (75’ Perez sv).

Luci 4,5: peggiora una prestazione già di suo non trascendentale con il rosso di frustrazione a fine partita. Un’ingenuità che dimostra quanto i nervi siano tesi in questo momento.

Giandonato 4,5: schierato a sorpresa, forse sarebbe stato meglio per lui aspettare un’altra settimana. Spesso in difficoltà, non era il terreno adatto al rientro (46’ Valiani 5,5: impatta bene sulla partita, ma piazza qualche errore di misura qua e là che finiscono per spezzare la manovra).

Doumbia 4,5: ora come ora non dribbla neanche l’assistente di linea, involuto rispetto alla freccia della prima parte di stagione (46’ Montini 5: la voglia ce la mette, ma i risultati sono approssimativi e superficiali. Non lascia il segno).

Kabashi 5: inizia bene, poi va spegnendosi progressivamente. Sfrutta male una punizione dal limite nella ripresa (68’ Manconi 5: continua a dare l’impressione di essere leggerino e poco cattivo quando c’è da chiudere l’azione).

Murilo 5: prova a sgommare, ma sul bagnato è difficile ottenere risultati. Gioca la ripresa da esterno destro, denotando limiti nel coprire tutta la fascia.

Vantaggiato 4,5: male sia quando si perde in mezzo ai tre difensori ospiti sia con Montini accanto, con cui spesso finisce per pestarsi i piedi.

All. Sottil 4: formazione cervellotica e schiava del solito 4-2-3-1, con scelte discutibili a cui ha cercato di porre rimedio dopo appena un tempo. Ripresa volitiva ma senza la lucidità necessaria a recuperare il risultato.

LE INTERVISTE

Mister Sottil, oggi c’è poco da salvare: tanta confusione, una giornata storta della squadra.
“Ho visto terrore, una squadra impaurita in campo. Non parlerei di impegno, è fine a sé stesso e è un dovere da parte dei calciatori. Andrei oltre, il primo tempo c’era paura di giocare a calcio, bastano due palloni in area e per creare occasioni agli avversari. Nel secondo tempo abbiamo provato a girare palla, ma un’involuzione così è dura da analizzare in questo momento. È palese come in questo momento la situazione sia difficile. Mi aspettavo maggior personalità, sui calci d’angolo non riusciamo a alzare una palla.

Dove nascono le difficoltà?
“È una questione mentale, dobbiamo essere più convinti. Questa squadra dopo sette mesi a alti livelli è sparita dal punto di vista dell’agonismo, della sterilità offensiva, dell’aiutarsi in campo. Oggi è stata una brutta giornata e sono il primo responsabile. È la prima volta da quando alleno che attraverso un momento così negativo, sono molto dispiaciuto. Sono sempre stato un guerriero capace di rialzarsi, sono convinto la squadra possa farlo”.

Il calo è solo nel giorno della partita o anche durante l’allenamento in settimana?
“Io durante la settimana vedo una squadra diversa, una squadra viva. Poi quando arriviamo al dunque scompariamo. Non è un problema di natura fisica. Ci sono dei giocatori importanti che in questo momento non possono giocare a calcio, anche se in settimana vedo altro. Pedrelli, Giandonato, Doumbia, per fare un esempio, commettono errori in partita che in settimana non vedo mai. Perché succede? Non lo so, non ho la sfera magica. Devo riuscire a capirlo”.

Nello spogliatoio c’è qualche crepa?
“Che io sappia no, ci siamo confrontati molto durante la sosta e ho visto uno spogliatoio unito e ho visto un gruppo unito”.

 

 

 

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