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Parla Luci: “Sarà un altro Livorno”

Mercoledì 9 Novembre 2016 — 16:03

Il 5-1 sul Prato ha riportato un po’ di serenità in casa Livorno dopo un inizio di stagione tutt’altro che positivo. Serviva una prova di carattere per far vedere che questa squadra è viva e che può ancora dire la sua in questo campionato. Adesso non resta che trovare un pizzico di continuità e allora si vedrà un altro Livorno, capace di dare la caccia ai primi posti della classifica al momento irraggiungibili. Il capitano Andrea Luci ha fatto il punto della situazione in casa amaranto: dalla questione societaria, al campionato passando per le retrocessioni.

Quanto è stata importante la vittoria sul Prato?
“I tre punti erano d’obbligo, poi una vittoria così larga serviva anche per il morale visto che gli ultimi risultati erano arrivati con prestazioni non esaltanti”.

Che momento sta passando la squadra? Quanto incide la lontananza di Spinelli?
“Noi dobbiamo pensare al campo, gli aspetti esterni non ci devono interessare. Siamo concentrati solo sul fare risultati e vincere più partite possibili. Forse c’è stata un po’ di demoralizzazione per i risultati che non arrivano ma adesso stiamo cambiando passo”.

Con l’infortunio di Giandonato, sarai te il regista?
“Io ho caratteristiche diverse da Manuel anche se questo è un ruolo che ho fatto per diversi anni. L’importante non è chi gioca ma la mentalità della squadra. Quando mi posiziono in un centrocampo a tre preferisco giocare davanti alla difesa perché non ho le qualità giuste da mezz’ala e di questo ne può risentire la squadra. Quando giochiamo a due esprimo le migliori qualità”.

Avete mai pensato che Foscarini fosse in discussione?
“Non abbiamo mai pensato che fosse in bilico. La società lo ha difeso e detto che resterà fino al termine della stagione. Noi abbiamo capito che stavamo attraversando un momento particolare e che si doveva dare tutti di più”.

Secondo te quanto vale questo Livorno?
“Non si potrà stravincere tutte le partite come il Prato ma neppure fare prestazioni come contro Siena o Giana. Non guardiamo l’Alessandria, ma occorre pensare una partita alla volta. Se loro continuano su questo ritmo sarà improbabile raggiungerli ma si può arrivare anche a loro. La mia idea iniziale era di vincere il campionato e rimango di questa opinione. Certo, speravo che il Livorno non fosse così staccato in classifica, ma ora non piangiamoci addosso”.

Due retrocessioni in tre anni. Cosa è andato storto?
“Penso che le colpe siano di tutti: società, allenatori e giocatori. Quando siamo retrocessi non eravamo la squadra peggiori e potevamo salvarci. Non so cos’è che è andato storto ma i problemi si potevano e dovevano risolvere prima”.

Ormai sei diventato uno dei veterani del Livorno. 
“Sarà sempre un onore poter scendere in campo con questa fascia e spero di poter finire qui la carriera”.

Confermi che questa squadra ancora non ha espresso tutto il suo potenziale?
“Una squadra al completo non c’è mai stata e le scelte dell’allenatore sono sempre state legate ai pochi giocatori disponibili. Speriamo che gli infortuni diminuiscano perché con la rosa al completo si può dare molto di più”.

Jelenic è il giocatore che può dare una svolta a questa squadra?
“E’ di un’altra categoria ed è bravo ad accompagnare sempre l’azione degli attaccanti. Ha giocato una partita e avuto più occasioni di tutti gli altri centrocampisti messi insieme. Non possiamo aspettarci che risolva tutte le partite però in Lega Pro uno come lui può fare la differenza sperando che Vantaggiato rientri in forma il prima possibile”.

 

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