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Rosa troppo ampia, modulo da rivedere: Livorno così non va

Domenica 14 Ottobre 2018 — 00:59

La fortuna del Livorno è che siamo soltanto all'inizio di stagione e che c'è ancora tutto il tempo per poter rimediare. Lucarelli dovrà essere bravo ad invertire questo trend se vuole restare ancora sulla panchina amaranto

Intorno alla metà di luglio, il Livorno ufficializzava gli acquisti di Dainelli e Diamanti mentre una settimana prima c’era stata la firma sul contratto di Lucarelli. Tra i tifosi l’entusiasmo era alle stelle come non si vedeva da tempo. Il ritorno di Alino infatti era stata la, presunta, ciliegina sulla torna e c’era già chi pensava in grande. Sono passati poco più di tre mesi e il clima intorno alla squadra è decisamente cambiato. Basti guardare la classifica, amaranto ultimi con solo due punti in sei partite, per capire che niente è andato come previsto. Il sentimento è passato da “facciamo un campionato tranquillo e poi se viene qualcosa in più meglio” a “così è dura salvarci”. Ma quali sono le cause di questo inizio di campionato al rallentatore? Sicuramente la colpa non è di un singolo ma di un insieme di circostanze che hanno portato il Livorno ad essere fischiato dai propri tifosi.

La rosa – Sul sito ufficiale della società, si contano ben 32 giocatori così suddivisi: 3 portieri, 12 difensori, 9 centrocampisti e 8 attaccanti. Decisamente troppi se si considera che almeno una decina sono fuori dal progetto tecnico amaranto. Allenare così tanti calciatori non è facile: basti pensare che se Lucarelli decidesse di fare una partitella in famiglia avrebbe due squadre e ben dieci panchinari. Ma perché siamo arrivati a questo punto? Qualcosa durante il mercato non ha funzionato visto che fin dai primi giorni di ritiro era chiaro chi sarebbe stato escluso da questa avventura. A calciatori come Frick, Maiorino, Dell’Agnello, Gemmi, Zhikov, Bruno andava trovata un’altra sistemazione anche per non incidere sul bilancio.

Moduli da rivedere – Qui entra in gioco l’allenatore. Lucarelli è al debutto in serie B e paga sicuramente questo scotto. Probabilmente non era ancora pronto per fare questo salto di categoria visto che anche in C non aveva mai impressionato. Il tecnico in questo avvio di campionato non ha mai riproposto lo stesso schieramento vuoi per scelte tattiche vuoi per infortuni. Ma non è tutto. In estate il progetto prevedeva l’uso del 3-5-2. Modulo che, al momento, è stato accantonato per far spazio al 4-3-1-2 prima e al 4-4-1-1 visto contro Venezia e Spezia. Chiaro quindi che il tecnico non sia ancora riuscito a trovare la giusta quadratura della squadra. Discorso che, scendendo nel dettaglio, vale anche per i singoli. Due esempi: Diamanti è stato impiegato prima come terzo di centrocampo, a volte come regista e, infine, come trequartista. Murilo invece è stato schierato come secondo attaccante, punta singola, ala nel tridente ed esterno destro nel 4-4-1-1. Troppi cambiamenti che forse generano confusione all’interno della squadra.

Servono più giocatori di categoria – Speravamo che, visti i precedenti, Spinelli avesse imparato che una squadra si fa con giocatori pronti e di categoria e non con le scommesse. Evidentemente la lezione non è servita. Dainelli, che doveva essere il perno della difesa, si è subito infortunato e le volte che è stato schierato in campo ha sulla coscienza almeno tre reti. Kozak e Raicevic, presi dalla lista degli svincolati, sono ancora alla ricerca della migliore condizione fisica e a secco di reti. Ad Albertazzi, fermo da due anni, vengono preferiti Bogdan e Di Gennaro (entrambi presi dalla C ma fin’ora ancora in ombra) mentre Agazzi sembra l’esatta copia di Luci e Valiani. E Diamanti? Nessuno si aspettava una stagione come quella del 2008-2009 ma fin’ora il suo apporto è stato di un assist per Porcino a Pescara e un rigore trasformato a Venezia. Troppo poco? Forse sì ma c’è da tenere presente due fattori: l’eta (35 anni) e il fatto che gli avversari lo conoscono e si ritrova sempre almeno due giocatori addosso che non esitano ad usare le maniere forti per fermarlo.

Ma siamo solo all’inizio – La fortuna del Livorno è che siamo soltanto all’inizio di stagione e che c’è ancora tutto il tempo per poter rimediare. Lucarelli dovrà essere bravo ad invertire questo trend se vuole restare ancora sulla panchina anche perché la pazienza di Spinelli, si sa, non è infinita. La speranza è che si possa vedere una reazione già dalla difficile trasferta di Benevento.

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