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Michael, bodybuilder per passione. “Serve rigore, disciplina e tanta testa”. I segreti

Lunedì 22 Luglio 2019 — 09:32

Livornese classe 1985, avevamo già raccontato di lui quando, due anni fa, esportò il 5e5 in un ristorante degli Stati Uniti, precisamente in Florida. La sfortuna, o meglio, le cause di forza maggiore, però, hanno prevalso e Michael è dovuto tornare in Italia, dove ha continuato la suo professione di cuoco pizzaiolo senza però rinunciare alla sua vera passione, il culturismo

di Filippo Ciapini

Un pizzaiolo che fa bodybuilding? Sì, si può fare, parola di Michael Simonini. Livornese classe 1985, avevamo già raccontato di lui quando, due anni fa, esportò il 5e5 in un ristorante degli Stati Uniti, precisamente in Florida (clicca qui per leggere l’articolo).
La sfortuna, o meglio, le cause di forza maggiore, però, hanno prevalso e Michael è dovuto tornare in Italia, dove ha continuato la suo professione di cuoco-pizzaiolo senza però rinunciare alla sua vera passione, il culturismo: “A seguito dell’uragano che devastò la città, ho prima ricevuto l’ordine di evacuazione e, visti gli ingenti danni alla struttura dove lavoravo, non me la sono sentita di ritornare laggiù” ci ha detto contattato telefonicamente dalla nostra redazione. “Tornato dalla mia famiglia ho trovato lavoro ai Bagni Florida e ho finalmente ripreso in mano la mia più grande passione, il bodybuilding”.
Sì perché Simonini ha una passione carnale per il mondo del culturismo e che, aiutato dall’amico fraterno e coach Alessio Mantovani, è riuscito a tornare a competere in giro per l’Italia dove sta ottenendo ottimi risultati, sintomo di un amore mai svanito.
“Il problema principale che orbita attorno a questo mondo è l’ignoranza – ha continuato Simonini – Troppo spesso si pensa che il culturista sia solamente un gonfiato, troppo spesso veniamo associati al doping. In realtà non è così, il nostro è uno stile di vita, facciamo sacrifici che richiedono sì fatica fisica, ma soprattutto mentale”. Un mondo così sconosciuto che ha destato l’attenzione della nostra redazione che ha voluto sapere qualcosa di più su Michael Simonini ed il bodybuilding. L’intervista.

Ciao Michael, cominciamo con una domanda facile, cosa è il bodybuilding?
“E’ uno stile di vita che richiede una forza fisica e mentale veramente importante. Purtroppo c’è molta ignoranza al di fuori di questo mondo, si pensa che il culturista sia un gonfiato che passa sette giorni su sette in palestra, in realtà non è così, il 70% di questo lavoro si fa al tavolino…”
Immagino che per tavolino tu intenda il rapporto col cibo, spiegati meglio…
“I sacrifici che si fanno a livello alimentare sono tantissimi, bisogna seguire una super alimentazione controllata al grammo dove gli alimenti principali sono petto di pollo, uova pesce, e tacchino. Con tutte le delizie che ci sono mettersi a regime rigido, tutti i giorni, potrebbe portare a mollare. E’ snervante poi a livello mentale e caratteriale perché non seguendo, diciamo una dieta normale, ti mancano le forze e diventi irascibile. Come dico sempre, però, nessuno mi ha obbligato a fare queste scelte, non me l’ha detto il dottore e quindi devi chiuderti dentro te stesso e gestire il tutto”.
Mi pare di aver capito che segui una dieta ben precisa…
“Esatto, soprattutto mangio cibo magro come petto di pollo, pesce, albumi d’uovo, riso e tanta acqua e devo dire che per una buona forchetta come è difficile perché oltre a non assumere carboidrati arrivi a mangiare sempre di meno e bere di più. E’ qua che però devi avere la mentalità del campione perché altrimenti dopo un giorno/due ti sei già arreso. Diciamo che ci sono tanti step da gestire, considera che un essere umano di media lavora e consuma 10mila calorie giornaliere, io ne assumo mille, teoricamente è come se in una macchina non metti la benzina. Ecco questo è il motivo per il quale dico sempre che ci vuole tanta forza mentale. Considera che in dodici anni sono riuscito a costruire circa dieci/dodici kg di massa muscolare, è un lavoro molto lungo ed ora capisci perché anche a tavolino”.
Dunque lavori sul tuo corpo per approcciarti alle gare di culturismo. Come si svolgono questi eventi?
“Prima di tutto sono suddivise in categoria a seconda del peso e dell’altezza, poi a seconda della Federazione ci sono i tipi di concorso che si vuole fare, dal man fisique al fitness, io faccio bodybuilding fino al metro e settanta e bodybuilding max 80 kg. (Il bodybuilding non è ancora riconosciuto come sport, ci sono quindi varie Federazioni che organizzano determinate gare più o meno di livello, ndr). I canoni di giudizio vanno in base ad alcuni accorgimenti del tuo corpo come la simmetria, la definizione, il tiraggio e la vascolarizzazione, le proporzioni, la qualità e densità muscolare. Detto in maniera molto semplice, più sei tirato e muscoloso meglio ti posizioni”.
Come richiamo popolare quando si parla di bodybuilding spesso viene in mente Schwarzenegger che si mette in posa, funziona davvero così?
“In un certo senso sì. E’ tutto un fattore di estetica, non c’è sollevamento pesi o roba del genere, ci mettiamo su un palco sotto l’occhio attento dei giudici (dai 5 agli 8, ndr) e iniziamo a fare quattro pose obbligatorie: fronte, schiena e i due lati a riposo. Dopo queste quattro pose iniziamo con i confronti, doppio bicipite frontale e di schiena, dorsale davanti e di schiena, espansione toracica sul lato preferito del corpo, tricipite lato preferito, addominali e gambe. Prima della classifica finale, poi, c’è il cavallo di battaglia, la cosiddetta “posa più muscolosa”.
A quali campionati hai partecipato? Come sono andati?
“Dopo due anni di stop culminati da un terzo posto ai mondiali di Roma a maggio 2018 sono ripartito con le gare. Sono arrivato secondo alle selezioni per i campionati italiani a Loano, vicino Savona, dopo qualche settimana, a Viareggio, ho vinto un altro Gran Premio di qualificazione agli italiani. Se sono tornato è soprattutto grazie ad Alessio Mantovani, amico fraterno e preparatore, che ringrazio pubblicamente per aver intrapreso questo percorso insieme a me”.
Cosa è proibito in gara?
“Oltre ai canoni di giudizio, prima della gara vengono spalmate creme auto abbronzanti dove si evidenziano i dettagli, cosa che, senza l’effetto delle luci e delle creme si vedono solo da un occhio intenditore. Ci sono poi creme proibite, tipo il Mallo, perché macchia il corpo e le strutture intorno, inoltre è una crema che messa su un corpo ben definito “corregge” il difetto mettendo in risalto il muscolo che viene appiattito e definito”.
Restando in tema sostanze proibite, nel mondo del culturismo si associa superficialmente il doping con gli integratori, puoi parlarne?
“Certo, gli integratori già come dice la parola vanno a integrare quello che l’organismo non recupera in una dieta drastica. Ti spiego: alle dieci e mezzo, durante le ore di lavoro, devo mangiare un tot di proteine e non posso mangiare 300 petti di pollo, stesso discorso per il recupero muscolare dopo gli allenamenti. Sostanzialmente vado assimilare il principio attivo sotto forma di capsule o polvere. Da non confondere con il doping che c’è in tutti gli sport, dal ciclismo al calcio. Sono farmaci che curano altre malattie e che prese, in determinati dosi e quantità, aumentano le prestazione. Il doping poi lo si compra in farmacia, gli integratori nei negozi specializzati”.
Quanto e dove ti alleni?
“Dai primi di febbraio 2019 ho iniziato una preparazione molto rigida alla palestra N1 Fitness all’ex Cinema Odeon. È un ambiente pulito e riservato con ottimi macchinari. Mi alleno quattro volte a settimana, circa un’ora e dieci, suddivisi per gruppi muscolari, lunedì gambe, martedì petto e tricipiti, mercoledì riposo, giovedì spalle e bicipiti, venerdì dorso, sabato e domenica di riposo. È chiaro, devo conciliare il tutto con il lavoro”.
Quale è la parte preferita del tuo corpo che più ti piace allenare?
“Le gambe sono un gruppo muscolare doloroso e stancante, però nonostante ciò mi piace farle. La parte di petto, spalle e braccia però sono il mio punto forte, sia per la mia struttura che per gusto personale. mi piace, spingo veramente forte. Diciamo in generale non ci sono parti che non amo allenare perché quando sono in palestra spengo i motori e mi alleno”.
Come è nata questa passione?
“Di questo sport non sapevano neanche l’esistenza, giocavo a calcio, portiere. Quando mi ruppi il polso feci fisioterapia e conobbi Maurizio Carboni, grande campione livornese del culturismo, che mi fece fare una tabella per costruire massa muscolare integrandola con l’alimentazione. In cinque mesi cambiai completamente il corpo. A 20 anni feci la mia prima gara e da quel giorno mollai scarpette e guanti e mi sono buttato in questo mondo”.
Adesso che lavoro fai?
“Sto facendo il cuoco-pizzaiolo ai bagni Florida, è difficile perché lavori in mezzo al cibo e non puoi mangiare. Inoltre stai di fronte a fonti di calore caldissime 350 gradi, è molto massacrante, bisogna avere mentalità super sportiva, non ci sono le serate. I proprietari poi mi hanno permesso di non andare a lavorare per partecipare agli italiani il 22 giugno. Hanno capito i miei sacrifici e così mi permettono di recuperare le ore più avanti. Sono grato con loro per questo, meritano una menzione d’onore”.
Concludiamo con un consiglio da dare a chi si vuole approcciare a questa disciplina…
“Per vincere bisogna seguire una vita molto regolare, non vado per fare numero, i sacrifici sono tanti e diciamo che andare per far ingrassare il curriculum degli altri non fa per me, poi è chiaro se c’è quello più bravo ti devi solo congratulare. Un altro fattore è quello di saper gestire il fattore stress con chi ti relazioni, ricordandoti che è una scelta solo tua e quindi devi sempre sorridere senza far pesare le problematiche. Ultimo ma non per importanza è quello di non fare di testa propria. È fondamentale affidarsi a persone e non al primo personal trainer di turno, perché si peggiora la situazione. E’ inutile pensare di iniziare e diventare muscolosi dopo due mesi, ecco, è un processo lungo e faticoso”.

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