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Nasce la Libertas Livorno 1947. “Basta caos. Siamo noi gli eredi dello storico club”

Venerdì 1 Febbraio 2019 — 12:46

La Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) ha riconosciuto al Meloria 2000 il cambio di denominazione che era essenziale per dar vita al progetto di rifondazione della Libertas Livorno, erede diretta dello storico club fondato il 1° novembre del 1947

Addio confusione, adesso c’è una sola Libertas riconosciuta dai tifosi ed è la Libertas Livorno 1947. La Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) ha infatti riconosciuto al Meloria 2000 il cambio di denominazione che era essenziale per dar vita al progetto di rifondazione della Libertas Livorno, erede diretta dello storico club fondato il 1° novembre del 1947, in cui giocarono personaggi come Otello Formigli e Giovanni Nesti. Quella stessa Libertas che per anni ha battagliato con la Pallacanestro Livorno e che nel 1989 sfiorò lo scudetto dopo una partita la cui regolarità è ancora decisamente dubbia.
In realtà il Meloria 2000 era già stato acquisito dalla società Invictus Libertas asd, oggi presieduta da Alessandro Cirinei (nella foto), e la squadra indossa completini recanti sia il logo Invictus che lo stemma della Libertas registrato dall’’associazione Tifosi Libertas Livorno. Molti ex giocatori e dirigenti della Libertas avevano benedetto l’iniziativa con dei video-messaggi, tra cui lo stesso Alessandro Fantozzi, Andrea Forti, Alberto Tonut, Flavio Carera, Massimo Rossi e persino Alberto Bucci.
Il cambio denominazione alla FIP però di fatto elimina qualsiasi dubbio e certifica in modo indiscutibile che la Libertas Livorno 1947 è realtà.

Abbiamo chiesto al presidente Alessandro Cirinei più dettagli per capire quali sono gli obiettivi che si pone la società.

Come siete arrivati a questo traguardo?
“E’ stato un processo indubbiamente lungo e faticoso. Tutto è nato a seguito dei contrasti insanabili avuti dalla tifoseria con la dirigenza della Liburnia, che di fatto aveva provato a dare un seguito alla Libertas Livorno salvo poi definirsi orgogliosa di essere “Liburnia”. Una buona parte dei supporter storici, dopo una serie di incontri che si sono tenuti al Tritone, hanno dato vita all’Associazione Tifosi Libertas Livorno 1947. L’obiettivo dell’Associazione era quello di identificare un progetto di basket che potesse integrare i valori della Libertas. Alla fine gli iscritti all’associazione hanno deciso di sposare la realtà Invictus e su queste basi abbiamo iniziato a collaborare. Il primo passo è stato quello di vestire i colori della Libertas e sfoggiare il marchio registrato dai tifosi. Dopo che ho assunto la carica di presidente, insieme ai membri del consiglio Giovanni Bernardo, Federica Tani e Giuseppe Arrabito, abbiamo velocizzato le procedure e siamo riusciti a ottenere il tanto desiderato cambio di denominazione”.

Che cosa significa per voi diventare la Libertas Livorno 1947?
“Era importante creare una società sportiva che mettesse i tifosi al centro. Una cosa che onestamente la Pallacanestro Livorno è riuscita a fare con maggiore tempestività.  Un marchio sportivo è l’emanazione del sentimento dei tifosi che hanno il diritto di sentirsi protagonisti. Siamo riusciti ad aggregare un gran numero di persone per creare le condizioni di far ripartire un grande club e personalmente, mi considero un tifoso prima che il presidente. Per questo devo ringraziare il presidente dell’associazione tifosi Francesco Agostinelli“.

Come pensate di crescere dal punto di vista sportivo?
“Dobbiamo essere realistici e crescere in modo organico sul campo. Al momento siamo a metà classifica in serie C Silver e abbiamo attraversato un periodo difficile. La fiducia nel gruppo e nel coach Walter Angiolini è totale e sosterremo la squadra per cercare di arrivare nei play-offs. Ottimi invece i risultati colti dagli Under 20 guidati da Stefano Tosi e dagli Under 18 allenati da Andrea Monetti. L’ambizione però c’è e sicuramente il prossimo anno allestiremo una squadra più attrezzata per poter ambire alla promozione in C Gold”.

Qual è il modello della Libertas Livorno 1947?
“Un eventuale salto in serie B necessita d’investimenti significativi ma Livorno merita di stare in alto. Entro un mese diventeremo una società sportiva a responsabilità limitata che si chiamerà ovviamente Libertas Livorno 1947 e con l’occasione entreranno un gran numero di nuovi soci. Si tratta di manager e imprenditori di fede Libertassina che daranno la linfa vitale alla nostra organizzazione. Alcuni di loro vivono in altre città ma già seguono la squadra su Facebook. Già una ventina di persone hanno confermato il loro ingresso nella società ma il reclutamento non è ancora terminato”.

E una volta solidificata la parte societaria quali saranno i vostri ulteriori passi?
“Collaboreremo con l’Associazione Tifosi per lanciare progetti specifici di crowdfunding. Per fare un esempio, uno dei primi progetti riguarda l’acquisto di un minibus usato per le trasferte. Oltre a ciò, con Invictus, stiamo strutturando proposte articolate che permettano ai nostri sponsor di trarre reali benefici. Siamo una vasta “community” di tifosi, genitori, atleti e simpatizzanti molto fidelizzata e, utilizzando varie tipologie di canali di comunicazione, tra cui i social network, possiamo generare business a vantaggio delle aziende che decidono di associare il loro marchio al nostro”.

Senza trascurare la ricerca di sponsor…
“Siamo alla costante ricerca di sponsor ed è importante che chi decide di investire nella Libertas Livorno 1947 e nell’Invictus Basket Livorno abbia la consapevolezza che l’obiettivo primario è il sostegno a una scuola di basket. Tuttavia, abbiamo progettato una strategia pensata per ricompensare gli sponsor con il business”.

Qual è dunque il rapporto con Invictus Basket Livorno?
L’Invictus Basket Livorno, gestita da Giampaolo Ghignola e Linda Benedetti, è un’accademia di pallacanestro che gestisce il minibasket e tutto il settore giovanile, dagli esordienti fino agli under 16. Si tratta di una società satellite della Libertas interamente focalizzata sui giovani e lavoriamo insieme in completa armonia per favorire la crescita dei ragazzi. Si tratta di un sodalizio indissolubile in cui condividiamo risorse e staff tecnico. A breve cercheremo di uniformare maggiormente l’immagine dei due brand e anche l’Invictus si affilierà alla Libertas per rendere più evidente il connubio”.

Ci sono ancora tifosi scettici?
“Si ci sono, ed è assolutamente comprensibile. Per noi sono fratelli Libertassini e le porte saranno sempre spalancate”.

Come pensate che reagiranno i tifosi della Pielle?
“La confusione creata dalla nostra presenza e il fatto che la Liburnia non fosse più riconosciuta come Libertas ha alimentato sfottò che reputo legittimi. Immagino però che loro abbiano bisogno di derby veri in cui ci siano i tifosi avversari. Credo che noi possiamo rappresentare un ottimo stimolo per loro così come loro lo rappresentano per noi. E’ proprio per questo che mi auguro che riescano ad arrivare in serie B. Una loro eventuale promozione sarebbe un bene per tutto il movimento cestistico cittadino”.

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