Supercoppa, la Verodol Pielle si arrende in semifinale. Passa Herons: 90-95
Alla fine è stata la freschezza di Montecatini a fare la differenza. Gli Herons hanno guadagnato l’accesso alla finale di Supercoppa dove oggi affronteranno Treviglio, lasciando alla Verodol Pielle Livorno il rammarico di una partita scivolata via nel momento decisivo
Alla fine è stata la freschezza di Montecatini a fare la differenza. Gli Herons hanno guadagnato l’accesso alla finale di Supercoppa dove oggi affronteranno Treviglio, lasciando alla Verodol Pielle Livorno il rammarico di una partita scivolata via nel momento decisivo.
Il copione si è scritto tutto nell’ultimo quarto: Giombini ha firmato i canestri che hanno aperto il solco, Chinellato ha continuato a colpire e le rotazioni infinite di Barsotti hanno permesso ai termali di arrivare alla volata con gambe e idee più lucide. Livorno, invece, si è trovata a inseguire con il fiato corto, dopo aver giocato quasi tutta la gara con appena sette effettivi.
Il merito dei ragazzi di Turchetto è stato quello di non arrendersi mai. L’assenza di Alibegovic (precauzionale per un fastidio muscolare) e di Campori aveva già ridotto all’osso il roster, con Kouassi impiegato solo a sprazzi. Eppure l’approccio era stato brillante: Bonacini aveva acceso l’attacco e firmato il primo allungo sul +9. Nel momento migliore, però, due falli rapidi di Aukstikalnis hanno frenato Montecatini, salvo poi rientrare con un parziale micidiale che ha rimesso la partita in equilibrio.
La sfida è proseguita tra sorpassi e controsorpassi: Leonzio, gravato di falli, ha lasciato troppo presto il parquet, mentre Ebeling si è caricato sulle spalle la squadra con punti pesanti e la solita leadership. Più opaca, invece, la prova di Gabrovsek, entrato davvero in ritmo soltanto negli ultimi dieci minuti.
La ripresa è stata una battaglia di nervi. Con Rossi fuori per falli e il roster ridotto all’osso, ogni possesso diventava prezioso per la PL. Tre liberi di Venucci avevano riacceso la speranza (69-72), ma proprio in quel momento gli Herons hanno allungato in maniera definitiva. L’ultima fiammata è stata un tentativo dall’arco di Ebeling a tre minuti dalla fine: il ferro ha detto di no e Montecatini ha potuto controllare fino al 72-80 che ha in pratica chiuso i conti aumentando il gap che risulterà incolmabile. Finisce per 90 a 95. I termali festeggiano. Per la Verodol resta la consapevolezza di averci provato con orgoglio, andando oltre le difficoltà di organico. Per Montecatini, invece, arriva la conferma di una squadra costruita per andare lontano: tanti protagonisti diversi, un coach che ha saputo gestire energie e falli, e la sicurezza di chi può contare su una panchina lunga. E ora testa al campionato.
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