Cerca nel quotidiano:

Condividi:

Vostro Onore questa Libertas è “colpevole” di essere squadra

Giovedì 9 Ottobre 2025 — 11:58

Andrea Diana in panchina durante l'amichevole contro Cremona al Modigliani Forum (foto NOVI)

Analisi semi-seria di questa primissima parte di campionato dove la Libertas sta stupendo tutti per prestazioni, risultati e gioco di squadra con le stelle americane che illuminano particolarmente il cammino amaranto sotto l'egida di un immenso capitan Fantoni

di Giacomo Niccolini

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Lo diceva Agatha Christie. Mica una a caso. E i tre indizi, senza ombra di dubbio, sono le tre vittorie messe a segno dalla Libertas Livorno 1947 dopo il primo passo falso in terra neutra di Brescia.
Tre indizi chiari e limpidi di “colpevolezza” di essere squadra. E, vostro Onore, non ci sono dubbi, Andrea Diana è il primo responsabile. Sissignore. Eccome se lo è. Per carità, qualche “precedente” lo aveva nella sua fedina. Si poteva intuire che questo non era certo uno da sottovalutare. Promozioni, campionati in massima serie, Eurocup, piazze di prim’ordine dove ha gettato semi di alloro e qualità. Quindi, mi direte, i sentori che potesse combinarla grossa c’erano tutti. Vero. Ed è lui, Vostro Onore, il primo imputato di questo inizio da insolita capolista. Capolista. La Libertas che a maggio scorso uscì fuori dal Monte Fato dell’Inferno della retrocessione grazie a Padron Frodo Adrian Banks che portò tutti sulle sue spalle in gara 5 playout.
Quindi Diana. Andrea Diana. Uno che ha sangue livornese nelle vene. Particolare che non è trascurabile. Uno che sa costruire, che non agisce mai per caso e a caso. Mattone dopo mattone. Studiando le “vittime”. Ha costruito squadra e gioco. Partendo dalla sua arma migliore per colpire e far male Vostro Onore, sì: difesa spietata e secondi possessi. Più e più volte senza pietà. A parte la prima uscita a vuoto quando tutto era ancora da registrare poi 62 punti concessi a Pesaro, stesso parco bottino a Brindisi e 69 a Pistoia. Per non parlare dei rimbalzi offensivi: 11 contro Cento e Pesaro, 9 con Brindisi e ben 13 contro Pistoia. Vere e proprie arme letali. Se ha agito da solo? No di certo. Ha molti complici. Ohsìsì. E ve li indicherò uno per uno Vostro Onore. Sono tutti qui, su questo parquet. Li guardi bene. Li guardi bene in faccia. Il primo è tale Mr. Tiby. Un’arma non convenzionale. Settimo nella classifica dei marcatori di serie A2 con 19,3 punti di media a partita e ottavo nella classifica dei miglior rimbalzisti con 8,3 “rimba” a gara. Semplicemente illegale. Il-le-ga-le! Sa tirare da ovunque con la nonchalance con cui si prende caffè e cornetto al mattino alla stazione in attesa del treno delle 7,40 e sa sgomitare sul batti-batti del pitturato come in un Luna Park impazzito. E, cosa da non sottovalutare,  ha esperienza da vendere. Anche in campo internazionale.
L’altro complice di questo delitto (quasi) perfetto Vostro Onore è tale Avery Woodson. Viene da Nardò dove aveva già dimostrato di essere l’uomo da tenere sotto stretta sorveglianza. Le dico solo questo: è quarto in serie A2 per punti segnati con una media di 22,5 punti fatti a partita con 12/33 dall’arco dei 6,75 e 20/32 da 2 punti e 14 liberi su 20.  Gli avversari sono spesso costretti a raddoppiare su di lui liberando altre bocche da fuoco.
E come non parlare di quest’uomo qua. Lo guardi e non si faccia ingannare dalle sue 40 primavere. Senza di lui questa “banda” crollerebbe a picco. Si chiama Tommy Fantoni ma tutti lo chiamano “ll Capitano”. Contro tutto e tutti, contro la gravità e il tempo, contro i segni dell’universo caduco, contro Joker e i Meganoidi, è lui il supereroe di questa Libertas. Dosa il minutaggio e come un serial killer, quando entra, bang bang: spacca il match.
Ma non finisce qui. Tal Luca Tozzi, giovane e mai domo. Quando annusa la possibilità di far male, non si ferma. E ruggisce come un leone in gabbia. Anche lui protagonista nel “delitto” di Pesaro con 13 punti segnati e complice di quello perpetrato ai danni dei cugini pistoiesi.
E poi c’è lui. Lo chiamano “Il Filosofo” ma all’anagrafe è Matteo Piccoli. Per tanti è “Il Chirurgo”, opera quando è necessario, con mano ferma. E non sbaglia. Clinico e senza sbavature. Accanto a lui troverete tal Fabio Valentini detto “Il Mazziere”. Smista palloni come carte da poker sul panno verde. Doppia doppia a Pistoia. Ultima ma non per ultima la tigna di Niccolò Filoni. Uno che non molla. Lo chiamano “Il Mastino”. Uno che non si risparmia mai, che suda anche per chi gli sta accanto. E stia pur sicuro Vostro Onore, che non vorrebbe trovarsi nel suo raggio d’azione con un pallone in mano. Non glielo consiglio. Fugga!
Alla luce di tutto questo Vostro Onore, non credo vi siano più dubbi. La Libertas Livorno è colpevole di essere squadra. E, addirittura, anche squadra tosta e pericolosa.
Per il bene delle altre concorrenti dunque la condanni ad un anno di piacevole pallacanestro, vertigini e forti emozioni. Il pubblico di Livorno ne sarà ben lieto. E questa Libertas, senza dubbio, se lo merita.

Condividi:

Riproduzione riservata ©

Cerchi visibilità? QuiLivorno.it mette a disposizione una visibilità di oltre 90mila utenti giornalieri: 77.400 su Fb, 14.200 su Ig e 4.700 su X. Richiedi il pacchetto banner e/o articolo redazionale a [email protected] oppure attraverso questo link per avere un preventivo

QuiLivorno.it ha aperto il 12 dicembre 2023 il canale Whatsapp e invita tutti i lettori ad iscriversi. Per l’iscrizione, gratuita, cliccate il seguente link https://whatsapp.com/channel/0029VaGUEMGK0IBjAhIyK12R e attivare la “campanella” per ricevere le notifiche di invio articoli. Ricordiamo, infine, che potete continuare a seguirci sui nostri social Fb, Instagram e X.