Il maestro Sardelli riscopre dopo quasi tre secoli “La costanza trionfante” di Vivaldi
Foto Filippo Fior, cliccate sul bottone celeste sopra al titolo per gli interpreti e il programma del concerto
"Sono riuscito a ricostruire 18 arie grazie ad un lavoro di ricerca durato quasi un anno e oggi sono particolarmente orgoglioso di far sentire al Teatro Goldoni questa musica come un affresco sopravvissuto". Il concerto è in programma il 4 dicembre e sarà la "prima" in un teatro, nonché il primo dei tre concerti che costituiscono il festival Hortus Harmonicus diretto da Sardelli
Livorno si prepara al debutto di “Hortus Harmonicus”, il nuovo festival dedicato alla musica barocca con un evento eccezionale in programma il 4 dicembre: la “prima” in un teatro e al Teatro Goldoni di “La costanza trionfante”, opera perduta di Antonio Vivaldi riportata alla luce dal direttore e ideatore del festival Federico Maria Sardelli. “La riscoperta – racconta – è il frutto di mesi e mesi di ricerca, direi quasi un anno. Tra le opere perdute, questa è sempre stata una delle più affascinanti: composta nel 1716, periodo d’oro per il compositore e violinista, fu eseguita con enorme successo fino al 1735. Dopodiché scomparve quasi completamente. Una svolta è arrivata nel 2001, quando nel castello di Berkeley furono rinvenute otto arie attribuibili ad essa. Da quel nucleo sono partito e, grazie a varie deduzioni e ricerche, sono arrivato a ricostruire 18 arie, praticamente metà della creazione originale”. Il maestro rifiuta però l’idea di un restauro totale. “Non voglio creare nuovi pasticci riscrivendo ciò che manca. Preferisco presentare il frammento com’è, come un affresco sbriciolato: le mie integrazioni saranno solo brevi narrazioni tra un’aria e l’altra per guidare il pubblico”. L’opera conserva tutti i caratteri dell’animo umano tipici del barocco. “C’è l’aria di furore, quella malinconica, quella sempliciotta e allegra. Per gli amanti del virtuosismo ci sono cascate di note, per chi preferisce il canto dolce ci sono pagine struggenti”. Nel concerto risuonerà dunque un grande frammento vivaldiano rimasto inascoltato per quasi tre secoli. “Sono particolarmente orgoglioso di far sentire questa musica nel nostro teatro storico” confida il maestro. L’edizione “numero zero” del festival proseguirà poi con Charpentier al Santuario di Montenero e con Monteverdi nella Chiesa di San Ferdinando, mentre a gennaio uscirà il disco dedicato a “La costanza trionfante”, edito da Passacaille. E sulle future scoperte vivaldiane Sardelli sorride: “Ogni anno spunta qualcosa di nuovo in biblioteche imprevedibili. Io sono fiducioso: molto di Vivaldi è ancora lì fuori che ci aspetta”.
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