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Breda nuovo allenatore. Il dg Peiani: “Con Spinelli avanti fino al 30 giugno”. Curva: contestazione e sciopero del tifo

Mercoledì 7 Novembre 2018 — 15:20

Al centro Coni di Tirrenia è stato presentato l'ex tecnico del Perugia: "Questa squadra ha i mezzi per potersi salvare". Il dg Peiani: "La gestione della società è garantita fino al 30 giugno. Lucarelli? Decisione dolorosa". A breve il nuovo cda

Il giorno dopo il terremoto societario che ha portato alle dimissioni della famiglia Spinelli e all’esonero di Lucarelli (clicca qui per l’intervista a Roberto Spinelli, le parole di Protti e di Nogarin), in casa Livorno prova a tornare un sereno per quanto possibile. In città si respira un clima di grande sconforto e la permanenza della serie B, al momento, appare difficile. Tuttavia nulla è ancora perso visto che, per fortuna, siamo soltanto a novembre e il tempo per rimettere in piedi una stagione nata malissimo c’è ancora. A fare chiarezza ci ha provato il direttore generale Mirko Peiani a margine della presentazione del nuovo tecnico Roberto Breda.

Il dg prima di tutto rivolge un pensiero a Lucarelli: “Voglio dare un abbraccio caloroso al mister e al suo staff. Sappiamo quanto è stato voluto sia dal presidente che da me. È una persona che tiene molto a questa società e proprio per questo il cambio tecnico è stato doloroso”.
Sulle dimissioni del cda: “I primi a sbagliare siamo stati noi della società ma non è vero che è stata una stagione al risparmio. In questi ultimi sei mesi, sono stati messi 4 milioni e 100 mila euro come ricapitalizzazione.  Noi andremo avanti fino al 30 giugno con l’onesta e la dignità che hanno sempre contraddistinto questa società. I costi tuttavia sono elevati e faccio un esempio: contro il Perugia l’incasso è stato di 12mila euro di cui solo 8mila andranno usati per gli steward. Comunque tra dieci giorni ci sarà un nuovo cda e verranno prese altre decisioni”.
Sulla squadra Peiani ha le idee chiare: “Ad oggi dobbiamo arrivare alla fine di questo campionato cercando di raggiungere la salvezza. Vedremo se a gennaio saranno fatti degli acquisti e se ce li potremo permettere. Il calcio a Livorno rimane in piedi, questo è uno degli obiettivi che mi sono prefissato”.

A prendere la parola poi è stato il direttore sportivo Mauro Facci: “Dispiace per come è finita con mister Lucarelli ma adesso abbiamo nuovo tecnico che ho già avuto con me a Latina e dove ha fatto un ottimo lavoro portando la squadra a lottare per la serie A. Sono convinto che anche a Livorno può fare bene. Con Breda mi sono visto perla prima volta questa estate perché era una delle possibili alternative a Lucarelli. Poi ci siamo incontrati nel pomeriggio del 6 novembre a Genova e gli è stata prospettata la possibilità di fare un anno di contratto con un premio salvezza”. Il ds comunque non si è tirato indietro e si è assunto le sue colpe per questo inizio di stagione: “Ho la mia parte di responsabilità per la situazione che si è venuta a creare. In molti ci contestano il fatto di avere 32 giocatori in rosa ma il mercato in uscita non si è potuto fare anche perché i trasferimenti in serie C sono stati praticamente bloccati da tutto il trambusto che è successo”.

L’INTERVISTA A MISTER BREDA

Mister benvenuto. Con che spirito viene a Livorno?
“Sono molto motivato e ho una grande voglia di fare bene. Conosco già qualche giocatore perché ci ho lavorato assieme. Il materiale umano per far bene penso che ci sia tutto ma questo non vuol dire che salvarsi sia facile. In questi giorni voglio conoscere bene i giocatori anche perché c’è da preparare una partita in poco tempo. Modulo? Negli ultimi tre anni ho usato il 4-2-3-1, il 4-3-1-2  e poi il 3-5-2 ma a me piace scegliere lo schieramento in base alle caratteristiche dei giocatori”.

La curva ha già annunciato contestazione ad oltranza. Questo la spaventa?
“So cosa ha significato Lucarelli per Livorno quindi sono ben consapevole di cosa mi aspetta. Io devo cercare di fare il bene della squadra e posso farlo soltanto concentrandomi sul lavoro sperando che i tifosi poi possano apprezzare tutto ciò”.

A Perugia Diamanti lo ha utilizzato pochissimo. Come pensa di gestirlo a Livorno?
“Io non ho mai preclusioni di nessun tipo. Quando Diamanti è arrivato a Perugia aveva 6-7 mesi di inattività e noi avevamo un contesto ben collaudato specie nella fase offensiva con una coppia gol capace di portare in dote oltre 30 reti. Ho provato in tanti modi di allargare il discorso cercando di inserirlo. Quest’anno è diverso perché ha fatto una preparazione e per noi sarà un valore aggiunto magari ancora più di adesso.

La difesa è uno dei reparti con maggiori problemi. Come pensa di intervenire? Come sarà lavorare con oltre 30 giocatori?
“Il reparto difensivo è stato creato per farlo giocare a tre però a Venezia ha fatto bene anche con la linea a quattro. Vedremo quale sarà lo schieramento che si adatterà meglio alle caratteristiche dei giocatori. Per quanto riguarda i tanti calciatori, nella mia testa un minimo di gerarchia c’è già ma non voglio chiudere la strada a nessuno. I primi giorni devono essere bravi i giocatori a farsi sempre trovare pronti perché possono essere sempre chiamati in causa”.

Quanto lavorerà dal punto di vista psicologico?
“Bisogna andare molto sul concreto cercando di dare soluzioni pratiche. Dobbiamo essere bravi in un momento particolare a isolarci, togliere gli alibi e tutto quello che ci crea confusione. L’errore ci può stare ma deve portare ad una crescita, voglio trasmettere un atteggiamento sempre positivo”.

 

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