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Livorno-Prato 5-1. Cinquina amaranto

Domenica 6 Novembre 2016 — 16:35

Il Livorno torna a vincere asfaltando letteralmente il Prato. Doppietta di Jelenic, Cellini su rigore, Lambrughi e Morelli i marcatori

Finalmente. Ci voleva un Prato ultimo in classifica per fare risorgere questa squadra dalle proprie ceneri. Un 5-1 che non ha ammesso repliche e che ha dimostrato di come questa squadra abbia le carte per poter dire la sua in questo campionato (LA CRONACA). Sia ben chiaro, non basta una buona partita per far dimenticare tutto quello che è accaduto in precedenza. Sicuramente farà benissimo per il morale e permetterà a Foscarini di lavorare con maggiore calma (LE INTERVISTE). C’è da dire che il Prato non è proprio sceso in campo e che attendiamo gli amaranto al varco quando a affronteranno una squadra tecnicamente migliore. Per il momento godiamoci questo successo, sperando che sia il primo di una lunga serie (LA CLASSIFICA).

Finito quindi anche il problema del gol? Forse. Di sicuro c’è di che gioire. Fino a questa partita il Livorno aveva segnato soltanto un gol a partita (contro la Giana Erminio unica eccezione). Contro il Prato ne ha messi dentro cinque in poco più di un’ora di cui tre addirittura nei primi 24 minuti. Un match che si è subito messo in discesa e che ha mostrato che questa squadra sa giocare. I gol sono stati quasi tutti di pregevole fattura con sovrapposizioni, tocchi di prima e triangolazioni. Sicuramente hanno aiutato sia il 3-5-2 che la pochezza degli avversari. Foscarini aveva detto che questa era la partita dell’anno e che voleva vedere un Livorno diverso: sicuramente è stato accontentato in tutto.

Inizia lo show – Serviva un inizio sprint per far capire al Prato che oggi non ci sarebbe stata storia. E così è stato. Tre gol in rapida successione per mettere subito al sicuro il risultato. Il 3-5-2 impostato da Foscarini ha funzionato in ogni suo reparto e i frutti si sono visti. D’altronde questo è lo schema che il mister ha sempre avuto in mente fin dalla preparazione ma per un motivo o per un altro non ha mai potuto attuarlo. Borghese dietro ha guidato la difesa, il centrocampo ha girato come dovrebbe fare sempre, Jelenic e Lambrughi devastanti sulle fasce con Cellini e Murilo pronti a colpire. L’unica nota stonata dei primi 45 minuti è l’infortunio a Giandonato: il giocatore è uscito in barella coprendosi il volto. Speriamo non sia nulla di grave.

La cinquina – Forte del vantaggio, il Livorno si è preoccupato di gestirlo nel migliore dei modi. Per evitare ogni qualsiasi tentativo di rimonta da parte del Prato, Jelenic prima e Morelli poi hanno messo in cassaforte i tre punti. Foscarini in panchina per la prima volta è parso veramente soddisfatto dell’atteggiamento avuto dalla squadra. L’espulsione nel finale di Cavagna per un fallaccio ai danni di Morelli non ha fatto altro che anticipare la fine di una partita dominata dal primo all’ultimo minuto. Adesso nel mirino c’è la Lupa Roma.

Il tabellino
Livorno
: Mazzoni, Gonnelli, Borghese, Gasbarro, Jelenic (71′ Ferchichi), Luci, Giandonato (13′ Morelli), Marchi, Lambrughi, Cellini (66′ Vantaggiato), Murilo. A disp: Falcone, Romboli, Rossini, Grillo, Bergvold, Gemmi, Vantaggiato, Dell’Agnello. All. Foscarini
Prato: Iuliano, Martinelli, Tomi, Danese, Di Molfetta (70′ Moncini), Carcuro, Checchin (45′ Cavagna), Romano, Antonini, Tavano (45′ Maolotti), Ognuseye. A disp: Melgrati, Saloni, Benucci, Sobacchi, Catacchini, De Micheli, Ghidotti, Sowe. All. Malotti
Arbitro: Curti di Milano
Rete: 8′ Jelenic, 21′ Cellini (r), 24′ Lambrughi, 35′ Danese, 59′ Jelenic, 65′ Morelli
Note: angoli 4-2 per il Prato, ammoniti Martinelli, Ognuseye, Gonnelli, Danese, Murilo, Borghese, espulso Cavagna al 74′, recupero 3′ + 1′, spettatori 3.683

Mazzoni 6: una sola grande parata, poi incolpevole sul gol. Giornata di ordinaria amministrazione.

Gonnelli 6: mezzo punto in meno per la marcatura a volte troppo larga su Ognuseye. Nel complesso però gioca una buona partita.

Borghese 7: autoritario. Come centrale nella difesa a tre ha trovato la sua giusta dimensione. Tutte le palle alte sono sue.

Gasbarro 6,5: sicuro e preciso. Dalle sue parti non si passa e annulla Tavano con la classe di un veterano.

Jelenic 8: libero di spingere a destra, dimostra, anche grazie al gol segnato, di essere tornato al top. Si sposta al centro per esigenza ma anche in quella posizione è devastante (71’ Ferchichi 6: aiuta il centrocampo a respirare).

Luci 7: davanti alla difesa ha giocato una signora partita. Con l’infortunio di Giandonato il suo ruolo diventa fondamentale.

Giandonato sv: si rompe quasi subito. Speriamo non sia nulla di grave (13’ Morelli 7: spinge come un treno e a volte è irresistibile. Segna la rete del 5-1 con una splendida galoppata).

Marchi 7: corre per cinque, imposta e non lotta mai. Un giocatore che se è in forma può reggere il reparto da solo.

Lambrughi 7: da esterno sinistro corre e arriva sul fondo che un piacere. Si toglie anche lo sfizio di segnare su punizione.

Cellini 6,5: freddo dal dischetto. Prezioso nelle sponde per i compagni. Finalmente abbiamo il vero Cellini (66’ Vantaggiato 6: minuti preziosi nelle gambe in attesa di tornare la punta micidiale della quale abbiamo bisogno).

Murilo 6,5: se lanciato in profondità, come dimostra il rigore procurato, può pungere. Quando si aprono gli spazi lui ci va a nozze.

All. Foscarini 7: il 3-5-2 è stato perfetto. Ora occorre non perdersi e vederlo in atto anche con avversari di maggiore qualità.

PRATO

Iuliano 4: goffo il suo intervento sul gol di Jelenic, sempre insicuro.
Martinelli 4: fa più danni della grandine in difesa. Sempre in difficoltà e non anticipa mai l’uomo

Tomi 4: affonda con tutta la nave.
Danese 6: salva almeno l’onore del Prato siglando il gol della bandiera.
Di Molfetta 5: uno dei pochi che prova a creare qualcosa senza fortuna (70’ Moncini 5: tocca pochissimi palloni).
Carcuro 4: anni fa ci impedì la promozione diretta. Ora stenta con il Prato
Checchin 4,5: in totale confusione a centrocampo, sostituito (45’ Cavagna 4: non fa molto di più rispetto al compagno, anzi. Lascia i suoi in dieci).
Romano 5: prova ad impostare qualche azione, ma i compagni non lo assistono.
Antonini 4: ormai gli anni si fanno sentire e la costanza con la quale viene saltato ne è la prova.
Tavano 4: sembra quasi un ex giocatore. Le tante primavere si fanno sentire (45’ Maolotti 5: qualche spunto interessante nel nulla assoluto).
Ognuseye 4,5: picchia come un fabbro. Si fa vedere solo per un colpo di testa
All. Malotti 4: squadra troppo arrendevole. Salvarsi così sarà dura.

 

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